Vorrei manifestare pubblicamente tutta la mia solidarietà a Don Giovanni Benassi per quanto accaduto presso la sua parrocchia, a San Donnino.


Un avvenimento davvero preoccupante, perché perpetrato di giorno, ad un persona nota per la sua mitezza, ad un religioso. Ormai a Modena certi individui agiscono indisturbati, certi di farla franca, perché tutta la città è in condizioni di perenne emergenza, e ovviamente le forze dell’ordine non possono essere ovunque.
Questi avvenimenti pongono domande importanti a chi amministra la città: perché in pochi anni un’oasi di tranquillità come Modena è riuscita a rendere possibile il realizzarsi di atti violenti di questa portata e così immotivati? Viene da chiedersi: se è successo ad un tranquillo parroco di provincia, allora nessuno può stare tranquillo.

Ma non è questa la città che vogliamo per i nostri figli: vorremmo invece una città che grazie a politiche di accoglienza rigorose, ad un controllo costante del territorio, a forze politiche che abbiano chiaro il confine della legalità, ad amministratori che sappiano usare gli strumenti che la legge permette loro, possa ritornare agli antichi fasti, che raccontavano di una provincia in vetta alle graduatorie per sicurezza, tranquillità, e qualità della vita.

Avv. Luca Ghelfi, PDL