Emergenza depressione dopo il terremoto che ha colpito l’Abruzzo. La popolazione potrebbe fare i conti con disturbi psichiatrici legati alla catastrofe subita. A lanciare l’allarme e’ lo psichiatra Antonio Picano, presidente dell’associazione Strade 360, che ha contribuito alla stesura della nuova Pdl Rizzi-Boldi sulla salute mentale.
Secondo studi effettuati sulle popolazioni colpite dal terremoto dell’Armenia del 1988, il 41% dei terremotati soffrira’ di un disturbo da stress post traumatico (Ptsd), mentre fra il 42% e il 66% potrebbe essere colpito da depressione. “La depressione – spiega – comincia a manifestarsi dopo due settimane da un evento di questo tipo e la sola presenza di strutture per la salute mentale di prossimita’, come sono state definite, appare insufficiente”.
Per questo l’associazione chiede un incontro urgente con il sottosegretario Bertolaso per illustrare una strategia di intervento ‘ad hoc’.”Improduttivita’, collasso della personalita’ per la perdita degli affetti e delle risorse abituali della vita, aggiunti all’isolamento sociale – elenca – sono condizioni gravi che possono portare a una vera epidemia di depressione che deve essere affrontata con le risorse mediche piu’ appropriate”.
La strategia proposta dall’associazione prevede l’organizzazione di una task force per prevenire e curare la depressione, coordinata con la protezione civile, che utilizzi le moderne tecniche scientifiche di prevenzione e riabilitazione e che sia in grado di trattare migliaia di persone; la gestione del tempo delle persone nelle tendopoli perche’ venga utilizzato in modo proficuo; la promozione di iniziative produttive; iniziative per favorire la comunicazione tra le persone ospiti delle tendopoli e i loro amici e conoscenti perche’ l’isolamento non aggravi la depressione; la creazione di un sistema di comunicazione in grado di documentare e dare rilievo a tutte le iniziative per il ritorno alla vita normale e la ripresa produttiva.
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Solo cosi’ si possono rafforzare la speranza e la vitalita’ delle persone. Coloro che hanno sperimentato eventi catastrofici – sottolinea Picano – tendono a sentirsi ignorati, maltrattati e depressi non appena il coinvolgimento dell’opinione pubblica diminuisce, il lavoro di sollievo della sofferenza tende a esaurirsi e i mezzi di comunicazione perdono attenzione. Circa la meta’ delle persone con sindrome postraumatica da stress puo’ rimanere ammalata per piu’ di tre anni”.
Fonte: Adnkronos