In occasione del 2° centenario della nascita di Pietro Dodorlein, che diede slancio a Modena al Museo Universitario Geo – Mineralogico, voluto alla fine del 1700 da Francesco IV Duca D’Este, l’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena, in collaborazione con l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, organizza un incontro dedicato all’importanza del contributo scientifico che apportò questo studioso allo Storia Naturale in Italia e in particolare a Modena.
Fu, infatti, proprio il prof. Pietro Dodorlein, che a cavallo tra il 1839 ed il 1850 insegnava presso l’Università di Modena, a dare forma al patrimonio del Museo Geo-Mineralogico dell’Ateneo, museo che oggi conosciamo come Museo Gemma 1786, e che lui stesso definì nel 1846 “gemma fra le più belle e munificenti istituzioni di S.A.R. Francesco IV”.
L’appuntamento, dal titolo “Pietro Dodorlein, una vita guidata dalla ‘luce del sapere’”, si tiene questo pomeriggio alle ore 15.00 presso l’Aula Magna dell’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena (C.so Vittorio Emanuele II, 59) a Modena.
L’incontro, che sarà aperto dal saluto del prof. Ferdinando Taddei ed introdotto dal prof. Umberto Torelli dell’Accademia di Scienze Lettere e Arti di Modena, vedrà l’interveto del prof. Tullio Sorrentino che si soffermerà sulla figura di “Dodorlein ed il suo tempo”, del prof. Ivano Ansaloni e della prof.ssa Marisa Mari dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che illustreranno le “Origini del Museo di Storia Naturale di Modena”, della prof.ssa Milena Bertacchini del Dipartimento di Scienze della Terra, co-organizzatrice del convegno, che spiegherà “Le collezioni mineralogico-geologiche e la prima carta geologica del Ducato estense” , del dott. Paolo Serventi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che illustrerà “Le collezioni paleontologiche”. Chiuderà l’incontro il prof. Luigi Sala che esaminerà “Doderlein e le ricerche zoologiche a Modena”.
Pietro Doderlein, nato a Ragusa di Dalmazia il 2 febbraio 1809, morì a Palermo il 25 gennaio 1895. Laureato in medicina a Padova nel 1835, divenne l’anno successivo assistente di Tomaso Antonio Catullo, titolare della cattedra di Storia naturale speciale. Nel 1839 fu nominato professore ordinario di Storia naturale nell’Università di Modena dove insegnò Storia naturale nella Facoltà Medica, dal 1839 e dal 1850/51, e nella Facoltà Fisico-matematica. Partecipò nel 1848, capeggiando un battaglione di studenti, alla battaglia di Governolo, ma non ebbe poi contrasti con il governo estense. Nel 1862 fu chiamato dall’Università di Palermo ad insegnare Zoologia e là rimase fino alla morte. Dedicò gran parte delle sue energie a creare il Museo Geo-mineralogico di Modena. Dalle sue numerose escursioni sull’Appennino trasse il materiale per redigere una carta geologica del Ducato. Raccolse dati pressoché esaurienti sulla avifauna modenese e su quella siciliana. A Palermo si interessò anche di ittiologia dando alle stampe un Manuale ittiologico del Mediterraneo. La sua notorietà è, soprattutto, legata alle note manoscritte che corredano gli esemplari conservati nei Musei Universitari di ambito geologico e zoologico di Modena.