Il Consiglio comunale esprime profondo dissenso rispetto alle norme che modificano le regole vigenti in tema di residenza per le persone senza fissa dimora e invita la Camera dei Deputati a rivedere il Decreto Legge 733 con particolare riferimento agli articoli 36 e 44.


L’ordine del giorno, presentato dal consigliere Antonio Mumolo e sottoscritto dai consiglieri Davide Celli, Sergio Lo Giudice, Leonardo Barcelo’ Lizana, Valerio Monteventi, Giovanni De Rose, Roberto Panzacchi,
Milena Naldi, Serafino D’Onofrio, Gianni Sofri e Giuseppe Pinelli, è stato approvato con con 17 voti favorevoli (PD, SD, Verdi, Misto) e 3 contrari
(FI-PDL).

Il testo integrale dell’odg:
“Il Consiglio Comunale di Bologna
premesso che
Nel decreto legge 733, approvato dal Senato il 3 febbraio scorso, sono previste norme che modificano le regole vigenti in tema di residenza per le persone senza fissa dimora;
considerato che
l’articolo 36 del decreto modifica l’articolo 1 della legge 24.12.1954 n. 1228 subordinando la concessione della residenza alla verifica delle
condizioni igienico sanitarie dell’immobile; ciò potrebbe comportare la revoca della residenza alle famiglie più povere e più numerose, che
alloggiano per necessità in case già oggi prive dei requisiti di idoneità previsti dalle attuali norme;
l’articolo 44 del decreto modifica l’articolo 2 della legge 24.12.1954 n. 1228, impedendo la concessione della residenza nel luogo di nascita in
mancanza di domicilio, imponendo al richiedente oneri ulteriori e inutili e istituendo un registro dei senza dimora; ciò comporterà una maggiore
difficoltà nell’ottenimento della residenza, una eccessiva burocratizzazione del sistema con un allungamento dei tempi tra domanda di
residenza e risposta dell’amministrazione e la creazione di un elenco di cittadini di serie B, possibile fonte di discriminazione;
moltissime associazioni di volontariato laiche e cattoliche si sono espresse contro l’approvazione di queste norme, il cui effetto renderebbe
semplicemente più difficile per le persone senza dimora e per i più poveri l’esercizio di diritti fondamentali legati alla residenza come il diritto
al lavoro, all’assistenza sanitaria, al voto;
sottolinea che
l’approvazione e la successiva applicazione di tali modifiche, oltre a non apportare alcun beneficio per nessuno, arrecheranno gravi disagi economico
sociali ed abitativi e potenziali danni alla salute per le persone senza fissa dimora e per le persone meno abbienti;
esprime il suo profondo dissenso rispetto a tali norme
invita
la Camera dei Deputati a rivedere il Decreto Legge 733 con particolare riferimento agli artt. 36 e 44″.