Un vero pericolo pubblico per il sistema bancario italiano: così viene considerato il 50enne bolognese, sulla carta consulente finanziario, appassionato di moto d’acqua, residente nel cuore di Londra, a Piccadilly Circus, ma con diversi domicili nel Ravennate, in stato di fermo con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe e tentate truffe a società private, anche quotate in Borsa, e istituti di credito.
Le indagini erano partite nel marzo 2008, quando il direttore di una banca di Ancona denunciò una tentata truffa per un danno patrimoniale di 3 milioni 362 mila euro. In sostanza, si è scoperto che l’uomo, spacciandosi per il responsabile dei rapporti con l’estero di una società di leasing, avrebbe chiesto a un dipendente dell’istituto di credito, a sua volta specializzato in operazioni sull’estero, di procedere con un bonifico, nel caso di Ancona su una banca cipriota.
Complici del bolognese, in questa e altre operazioni sarebbero stati un 42enne, tecnico informatico milanese, raggiunto da un avviso di garanzia, e due greci, al momento irrintracciabili.
Secondo gli investigatori, il 50enne dirigeva le sue operazioni tramite computer inviando e-mail dall’interno delle sue lussuose auto, accuratamente preparate con vetri oscurati: riusciva ad effettuare collegamenti internet inserendosi su frequenze utilizzate da persone del tutto ignare attive in quel momento nelle zone della città dove si trovava, facendo così perdere ogni traccia circa la provenienza del collegamento.
Per evitare ogni tipo di tracciabilità, era solito telefonare da cabine pubbliche con schede prepagate. Con l’aiuto dei complici residenti all’estero, faceva poi transitare le somme di danaro su conti correnti bancari aperti in altri paesi.
Diversi gli episodi contestati all’uomo: un’operazione per 7 milioni 800 mila euro, una da 2,5 milioni con una banca di Genova, una da 3,6 milioni tentata a Bergamo, e altre di importi variabili ma sempre cospicui.
L’Abi ha fatto avere una lettera di encomio agli uomini della Squadra Mobile di Ancona che lo hanno fermato.