Sono trentadue i caseifici associati a Confcooperative Modena che hanno aderito al progetto di ritirare 150 mila forme lanciato dal Consorzio del Parmigiano-Reggiano per contrastare l’attuale crisi di mercato.
Lo comunica la stessa Confcooperative, che esprime soddisfazione per la coesione mostrata dalle cooperative casearie modenesi in questa difficile situazione per i prezzi alla produzione.
Nel comprensorio modenese sono stati complessivamente quarantaquattro (la metà esatta dei caseifici attivi) che hanno aderito al progetto di ritiro, per un totale di 26.024 forme.
“Il fatto che il 60 per cento delle 54 cooperative casearie nostre aderenti abbia accettato di cedere le forme al Consorzio dimostra la forte volontà e la concreta disponibilità dei nostri caseifici a partecipare ad azioni comuni per la salvaguardia del prodotto – afferma il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – Ora ci attendiamo risultati positivi da questa operazione che, a nostro avviso, rafforza i vertici del Consorzio del Parmigiano-Reggiano in vista del rinnovo, in programma a fine marzo”.
Il ritiro delle forme (100 mila destinate agli indigenti e 50 mila per l’export) ha registrato nel comprensorio del Parmigiano-Reggiano un’adesione media del 35 per cento: meglio di Modena hanno fatto solo Bologna (80 per cento di adesioni) e Mantova (71 per cento).
I trentadue caseifici associati a Confcooperative Modena rappresentano il 72 per cento delle adesioni registrate in provincia.