Consolidare gli obiettivi raggiunti e affrontare con determinazione le nuove sfide. È la strada indicata dal Rettore Giovanni Molari per il secondo triennio del suo mandato alla guida dell’Università di Bologna.
Il percorso avviato a partire dalla fine del 2021 ha portato a novità e cambiamenti rilevanti su più fronti, dall’assetto istituzionale dell’Ateneo ai temi centrali dell’inclusione, della sostenibilità e del diritto allo studio. Passi importanti e necessari, sempre intrapresi con trasparenza e partecipazione.
Il prossimo triennio sarà quindi all’insegna del consolidamento di questi traguardi, sempre guidato da un dialogo capillare tra le tante componenti della grande comunità dell’Alma Mater.
Le linee guida indicate dal Rettore per la seconda metà del suo mandato includono tutti gli ambiti strategici dell’Ateneo. A partire dalla didattica, con l’obiettivo di espandere ulteriormente l’offerta internazionale e le competenze trasversali. Mentre sul fronte della ricerca saranno avviate nuove collaborazioni e infrastrutture strategiche, con l’impegno di rendere sostenibili nel lungo termine i numerosi progetti finanziati dal PNRR.
Favorire l’inclusione e il benessere lavorativo continueranno ad essere obiettivi centrali nella gestione del personale, mentre sul campo dell’edilizia la priorità sarà l’implementazione di soluzioni energetiche sostenibili. Rispetto ai rapporti con il sistema sanitario, l’Alma Mater continuerà a rafforzare la sua presenza, promuovendo la ricerca e la formazione clinica. Infine, per la terza missione, saranno ampliate ulteriormente le iniziative di public engagement e le collaborazioni con soggetti pubblici e privati esterni, valorizzando il ruolo dell’Ateneo nel rispondere alle esigenze della società.
DIDATTICA
Oltre a garantire una formazione di alta qualità, l’Ateneo in questi anni ha investito in innovazione e nella partecipazione a programmi di mobilità internazionale, che hanno portato a un incremento dei corsi in collaborazione con università estere. Ciò ha favorito la crescita delle competenze globali di studentesse e studenti.
L’offerta didattica è stata ampliata integrando programmi innovativi e sostenibili, e il prossimo triennio vedrà un ulteriore rafforzamento delle competenze trasversali.
L’Ateneo ha lavorato molto anche sul fronte della pianificazione per un miglior coordinamento delle assegnazioni degli spazi didattici e per ridurre il sovraffollamento delle aule: le misure sperimentate si sono rivelati efficaci e permetteranno di raggiungere ulteriori e consistenti miglioramenti nei prossimi anni.
Ci sarà grande attenzione sui limiti di crescita dell’Alma Mater, per garantire una didattica sempre più sostenibile e altamente qualificata, che risponda alle esigenze della società e degli studenti. Senza paura di affrontare scelte rischiose ma eticamente giuste come quella relativa ai TOLC in presenza.
RICERCA
L’Ateneo ha partecipato con successo a bandi nazionali e internazionali, rafforzando le sue infrastrutture. In particolare, ha svolto un ruolo di primo piano nella partecipazione ai bandi del PNRR, con numerosi progetti finanziati e in corso di realizzazione.
Tra gli esempi virtuosi di questi anni, è stata rilanciata la Torre Biomedica, che diventerà un centro di eccellenza per la ricerca biomedica, consolidando l’impegno dell’Alma Mater verso la ricerca traslazionale.
Fra i tanti accordi con imprese, si segnala il laboratorio congiunto E-Cells Lab, creato in collaborazione con Ferrari e NXP, che rappresenta un esempio di sinergia tra il mondo accademico e l’industria. Un altro risultato chiave al riguardo è rappresentato dalla creazione di nuovi Joint Research Labs e dalla valorizzazione della proprietà intellettuale.
In generale, è stata migliorata la digitalizzazione dei processi di gestione della ricerca e la qualità delle infrastrutture IT, a supporto sia della ricerca fondamentale che di quella applicata.
Imponente è stato l’investimento sulle attrezzature di ricerca, anche con una particolare attenzione alla loro condivisione trasversale, per rafforzare sinergie di ricerca e garantire un uso razionale delle risorse.
PERSONALE
In questi anni si è visto un potenziamento delle risorse umane. Lato docenti, sono state introdotte regole concorsuali che hanno permesso di favorire il reclutamento dall’esterno e valorizzare le eccellenze, favorendo il reclutamento internazionale e la trasparenza nell’allocazione delle risorse.
Il miglioramento delle condizioni di lavoro e delle politiche di conciliazione vita-lavoro è stato un focus centrale, e lo sarà anche nel prossimo triennio. Un altro aspetto cruciale è rappresentato dall’inclusione, con l’apertura di sportelli contro la violenza di genere e, da ultimo, l’estensione delle carriere alias a tutto il personale.
L’Alma Mater è oggi una delle realtà pubbliche più avanzate – non solo fra gli Atenei – nelle misure per la conciliazione vita-lavoro e nell’attenzione al welfare del personale: l’obiettivo è continuare a fare sempre meglio.
STUDENTI
Da tre anni a questa parte, anche di fronte a congiunture economiche poco felici, le contribuzioni studentesche sono scese ogni anno (l’Università di Bologna è tra i mega-atenei con la no tax area più bassa) e le risorse economiche investite in benefici e servizi sono aumentate.
L’obiettivo è ancora oggi congiungere l’eccellenza riconosciuta dell’offerta formativa con un’inclusività sistematica, che guardi non solo ai bisogni economici, ma più in generale alle esigenze di categorie studentesche più fragili, come studenti con disabilità, DSA e BES, studenti che lavorano, studenti caregivers, studenti che per le ragioni più varie rischiano l’abbandono.
EDILIZIA
Sono stati raggiunti significativi progressi nella riqualificazione e nel potenziamento delle infrastrutture dell’Alma Mater.
Tra i risultati più rilevanti c’è l’implementazione del Piano Energetico di Ateneo, che mira a ridurre l’impatto ambientale. Si sta lavorando infatti per incrementare l’autoconsumo di energia elettrica fino al 17-20% grazie all’installazione di impianti fotovoltaici ed è stata avviata la sostituzione delle vecchie caldaie a gasolio con pompe di calore elettriche per ridurre ulteriormente le emissioni.
È stata riorganizzata l’allocazione degli spazi, ottimizzando le risorse per garantire ambienti funzionali e innovativi per la didattica e la ricerca. Ad esempio, la riqualificazione degli spazi del Sant’Orsola e il completamento del progetto Romagna Salute, con nuove aule didattiche a Ravenna.
Un altro progetto di rilievo è la realizzazione di nuovi studentati in diverse sedi, tra cui quelli di Forlì e Bologna, che nei prossimi anni offriranno complessivamente 768 nuovi posti letto. Grazie alla collaborazione tra vari Dipartimenti, sono stati sviluppati strumenti digitali per il monitoraggio delle risorse edilizie, dei consumi energetici e degli spazi.
RAPPORTI CON IL SISTEMA SANITARIO
È stata rafforzata l’integrazione con il Servizio Sanitario Nazionale, acquisendo 13 nuove Unità Operative Complesse in AUSL Romagna, oltre a nuove UOC in AOU-BO e IOR.
Sono stati creati laboratori congiunti con AOU-BO, ISNB e IRST, tra cui il nuovo polo di ricerca per la tossicologia ambientale.
Il progetto Romagna Salute ha consolidato la presenza dell’Ateneo a Cesena, Ravenna e Forlì, grazie a finanziamenti per la formazione in medicina e la ricerca. Questi sforzi continueranno con un focus sulla ricerca biomedica e traslazionale nel prossimo triennio.
TERZA MISSIONE E IMPEGNO PUBBLICO
In questi primi tre anni del mandato, sono state promosse molte azioni innovative con l’intento di favorire la collaborazione tra università, comunità e imprese.
Oltre alla collaborazione con Ferrari e NXP, l’Ateneo ha supportato la creazione di imprese innovative con iniziative come BeHold AlmaCube e i bandi Call4Ideas e Call4Players, che hanno favorito la nascita di nuove startup.
Sul fronte del public engagement, sono state intensificate le attività di divulgazione scientifica, coinvolgendo studenti e stakeholder esterni. Iniziative come la Notte dei Ricercatori e i progetti come PhD Storytelling GenerAzioni hanno portato la scienza e la ricerca al pubblico, promuovendo una maggiore interazione tra università e società.
In generale e in linea di principio, l’Ateneo ha operato perché tutte le iniziative organizzate dai Dipartimenti trovassero una convergenza integrata e organica, ampliando il concetto di “terza missione” per comprendere ogni iniziativa a beneficio della società.