“I sindacati modenesi Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti-UIL, Faisa-CisalL e Ugl Autoferro hanno ottenuto da Seta la disponibilità ad aprire il confronto sindacale sulle condizioni lavorative ed economiche dei lavoratori. Questo l’esito dell’incontro che si è tenuto nella serata di ieri presso la Prefettura di Modena in seguito alla minaccia di sciopero avanzata dagli stessi sindacati”. E’ quanto scrivono in una nota Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Faisa Cisl, Ugl Fna Modena.
“L’incontro in Prefettura, previsto dalla legge che regolamenta lo sciopero nei servizi pubblici essenziali, ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dei dirigenti Seta, e si è svolto con la mediazione del vice prefetto di Modena.
I sindacati hanno ribadito le problematiche già da tempo poste alla dirigenza Seta: salari bassi, carenza ormai strutturale di organico soprattutto del personale viaggiante che di conseguenza si riversa anche sull’organizzazione del lavoro (turni disagiati), ricorso sempre più frequente del lavoro straordinario, scelte unilaterali sui premi.
Dopo una serrata interlocuzione, Seta ha dato la disponibilità a un confronto a partire dai temi salariali e di organizzazione degli orari di lavoro, calendarizzando il primo incontro già dal 3 ottobre. Le organizzazioni sindacali da parte loro hanno sospeso lo stato di agitazione per verificare tale disponibilità.
L’obiettivo è quello di raggiungere un accordo aziendale che provi a dare risposta ai lavoratori di Seta e provi a rendere più attrattivo il lavoro dell’autista di autobus, ma soprattutto a far sì che non vi siano in futuro tagli dei servizi di linea e delle corse – come si sono verificati a partire dal 16 settembre – che producono forti disagi agli stessi utenti del trasporto pubblico locale.
Le organizzazioni sindacali evidenziano che il settore del Trasporto Pubblico Locale soffre da molti anni di una carenza di risorse a livello nazionale (Fondo Nazionale Trasporti). Anche a livello provinciale non vi sono finanziamenti aggiuntivi che permettono al settore di rilanciarsi e dare adeguate risposte a utenti, cittadini e lavoratori”.