Nel pomeriggio di ieri, venerdì 6 settembre, presso il Corpo di Guardia della locale Questura si è presentata una giovane ragazza per denunciare che, nella stessa mattina, all’interno di un campo estivo da lei frequentato, aveva subito il furto di una sacca portaoggetti al cui interno vi erano vari oggetti personali tra cui un telefono cellulare di alto valore.
Contestualmente alla formalizzazione della denuncia, gli operatori della Squadra Volanti di Reggio Emilia si mettevano subito alla ricerca dei beni sottratti, sfruttando anche la possibilità di localizzazione del telefono cellulare che risultava ancora acceso e funzionante.
Seguendo costantemente i movimenti segnalati del telefono, gli agenti appuravano che, vista la velocità dei movimenti, la persona in possesso si trovava presumibilmente a bordo di una biciletta o di altro veicolo.
Dopo qualche minuto, l’apparato telefonico veniva localizzato, non più in movimento, all’interno del parco Olimpia. Giunti subito sul posto, gli operatori notavano la presenza di un soggetto, seduto in una panchina con una bicicletta al seguito, che, alla vista della Volante, tentava repentinamente di occultare qualcosa all’interno di un cestino portarifiuti lì presente.
Avvedendosi di ciò, gli agenti dapprima fermavano il soggetto, un cittadino georgiano di 36 anni incensurato, per poi controllare attentamente il cestino portarifiuti. All’interno dello stesso, sotto alcuni rifiuti, veniva rinvenuto sia il telefono cellulare della giovane che aveva già sporto denuncia in Questura che un altro telefono cellulare provento di un furto consumato qualche giorno prima.
A quel punto il 36enne veniva condotto in Questura per le consuete attività di identificazione e, al termine degli opportuni accertamenti, veniva deferito in stato di libertà per l’ipotesi di reato di ricettazione. Entrambi i telefoni cellulari rinvenuti, invece, venivano subito restituiti ai legittimi proprietari.