Cna, preoccupazione per la situazione economica modeneseÈ una situazione quasi paradossale quella che stanno vivendo le imprese. A fronte di dati macroeconomici sostanzialmente positivi (Pil in crescita, così come l’occupazione), ci troviamo alle prese con un clima di fiducia che diminuisce ormai da quattro mesi consecutivamente e che a luglio ha toccato i minimi dal 2021.

Contestualmente, sul territorio, assistiamo ad un’impennata egli ammortizzatori sociali: per quanto riguarda le imprese associate a CNA, se nei primi mesi del 2023 le aziende che avevano fatto ricorso a Cig e dintorni erano state 311, nel 2024 sono ben 646, il 107,8% in più. Malgrado ciò, seppur con un calo del 6,7% rispetto alla rilevazione precedente, come si desume dall’indagine Excelsior del sistema camerale, nel mese di luglio si attende l’assunzione di oltre 6.400 addetti (per il 46% con contratti a tempo determinato). Quasi la metà dei nuovi assunti sarà impiegata nell’attività principale dell’impresa, cioè la produzione di beni ed erogazione di servizi (44,1%), ma molto importanti anche le aree “commerciali e di vendita” (17,0%) e “tecnica e progettazione” (16,7%).

In altre parole, malgrado la fase negativa, le aziende continuano ad assumere in ambiti strategici come quello tecnico e quello commerciale.

“Quello che notiamo – sottolinea Francesco Stagi, segretario della CNA di Modena – è un forte rallentamento della domanda nella meccanica, il settore portante della nostra economia, dopo l’ottimo biennio 2022-2023. Una situazione che ci preoccupa, anche perché i fattori che l’anno generata – i conflitti e le tensioni internazionali, le elezioni negli Usa, la transizione energetica – non lasciano intravedere soluzioni né facili, né rapide”.

I numeri dell’indagine svolta dalla Camera di Commercio assieme a CNA danno un quadro chiaro della situazione del comparto manifatturiero, evidenziando nel primo semestre 2024 un peggioramento dei dati, già di per sé negativi, del secondo semestre 2023. La produzione scende del 7,9%, il fatturato dell’8,9%. E il futuro non fa ben sperare, con un calo degli ordini del 9,1% (del 10,5% quelli interni e del 9,9% quelli esteri).

Una situazione ancora peggiore se si analizza il settore metalmeccanico: qui il calo della produzione nel primo semestre 2024 rispetto a quello precedente, è del 10,3%, il fatturato scende del 12,1% mentre gli ordini diminuiscono dell’11,8% (il 14,1% quelli interni, 12,6% per quelli esteri)

In crescita, invece, i servizi e il turismo, elementi di un processo di terziarizzazione a cui non sfugge l’economia del territorio, dove pure la componente manifatturiera rimane tra le più elevate del paese. Del resto, a Modena troviamo realtà affermando livello anche internazionale, ad esempio per ciò che riguarda le AI. “In effetti – sottolinea il segretario di CNA, nel campo del terziario avanzato il territorio esprime veri e propri campioni. Penso a realtà come Expert AI, Ammagamma, Axyon, per fare solo alcuni nomi”.

“Occorre uscire da questo circolo vizioso – continua Stagi – con provvedimenti anticiclici come il bando digitale ed export della Regione Emilia-Romagna e il rifinanziamento della Sabatini. Qualche perplessità in più la nutriamo per Industria 5.0, una misura complessa, difficile e onerosa, in termini di costi relativi alle asseverazioni che richiede. Tutto questo ne fa uno strumento scarsamente alla portata delle piccole imprese”.

“Per quanto ci riguarda – conclude il segretario di CNA – stiamo cercando di aiutare le imprese a individuare nuovi sbocchi commerciali in due direzioni. Da un lato, facilitando il network tra imprese. Il 3 ottobre alla Fiera di Bologna, infatti, organizzeremo un evento che consentirà ad oltre 300 imprese di confrontarsi e conoscersi, anche, ma non solo, per cercare nuove opportunità commerciali. Poi, cerchiamo di accompagnare le aziende su nuovi mercati internazionali, con assessment gratuiti per valutare il potenziale di ciascuna realtà imprenditoriale e predisponendo piani di azioni che possono beneficiare anche delle misure di sostegno internazionali e locali. Infine, occorre agevolare il passaggio generazionale d’impresa, ad esempio, facilitando il passaggio di consegne ai dipendenti”.