La giunta comunale ha approvato il progetto sperimentale ‘Aree verdi a sfalcio ridotto’, che sarà avviato dal prossimo autunno, per preservare e favorire la biodiversità in aree urbanizzate, la permeabilità del suolo, l’abbattimento di Co2 e per contrastare le ‘isole di calore’.

Lo sfalcio ridotto infatti, che prevede di passare da 5 a 2 sfalci l’anno – in primavera-estate dopo fioritura e nel tardo autunno prima dell’inverno – in alcune aree interne a parchi cittadini, consente alle piante erbacee che compongono il prato di completare il loro ciclo vegetativo, fino alla fioritura e alla produzione di seme: si consente così di incrementare il valore ‘eco-sistemico’ degli spazi verdi.

 

IN 20 PARCHI E AREE VERDI – “Il progetto associa sostenibilità e qualità dell’ambiente a un nuovo criterio di cura della città. La sperimentazione si svolgerà, per un anno a partire dal prossimo autunno, in 20 dei 192 parchi e aree verdi pubbliche fruibili della città, non senza risparmi anche economici per l’Amministrazione, grazie al minor numero di interventi di sfalcio previsti”, spiega l’assessora alle Politiche per il clima e la Mobilità sostenibile Carlotta Bonvicini.

“In queste Aree a sfalcio ridotto, che consentono a erbe e piccola vegetazione spontanea di svilupparsi – aggiunge l’assessora – si aiuta il suolo ad assorbire più acqua piovana e Co2, si contribuisce al contrasto delle isole di calore, si aumenta la biodiversità anche a beneficio dell’impollinazione di piante ed erbe, si permette alla flora di completare il ciclo riproduttivo. Quindi, dobbiamo essere sempre più consapevoli del fatto che, in queste aree specifiche, ‘erba alta’ non corrisponde a trascuratezza ma ad un ambiente più naturale, spontaneo, sostenibile, utile e anche più bello. In questo senso avvieremo nei prossimi mesi campagne informative e di sensibilizzazione sul tema, rivolte ai cittadini, come già fatto in occasioni analoghe.

“Abbiamo iniziato in anni recenti a occuparci di questi temi nell’ambito del progetto europeo Life CityAdap3 di cui il Comune di Reggio Emilia è partner – conclude Bonvicini – sviluppando il prototipo di ‘Parco a misura di clima’, con numerosi elementi di naturalità climatica, per contrastare le isole di calore urbane, tra cui la realizzazione di zone a prati ‘polifiti’ in cui gli sfalci sono già ridotti a 2 all’anno. Ora, con le Aree verdi a sfalcio ridotto, abbiamo un nuovo passaggio importante”.

 

QUALI PARCHI – Il progetto Aree verdi a sfalcio ridotto, parte del piano di azioni ‘Urbano Naturale’ del Comune di Reggio Emilia, riguarda dunque zone interne a 20 tra parchi e aree verdi, ampi a sufficienza per accogliere le sezioni a ‘sfalcio ridotto’ senza compromettere in alcun modo la fruibilità dei parchi stessi, sempre e comunque accessibili, e le varie attività che in questi si svolgono.

Le Aree a sfalcio ridotto si estenderanno complessivamente per un totale di 75.578 metri quadrati, saranno perimetrate e segnalate con cartelli e quindi facilmente individuabili, escludendo le zone più frequentate, quali giochi dei bambini, panchine, ciclopedonali, sgambamento cani.

 

Parchi e aree verdi prescelti sono:

  • della Resistenza, 2.860 metri quadrati di area interessata dal progetto di sfalcio ridotto, con risparmio economico da riduzione degli sfalci stimato in 714 euro;
  • di via Colonna, 581 metri quadrati e un risparmio di 108 euro;
  • del Castello di Canali, 1.180 metri quadrati e un risparmio di 221 euro;
  • dell’ex-Dogana, 9.345 metri quadrati e 2.333 euro di risparmio;
  • di via Ungheria, 10.000 metri quadrati e un risparmio di 2.497 euro;
  • di via Davoli/Settembrini, 3.130 metri quadrati, con un risparmio di 781 euro;
  • di Villa Sesso – via dei Gonzaga, 6.460 metri quadrati e un risparmio di 1.630 euro;
  • di Villa Sesso – via Galeotti, 13.590 metri quadrati, risparmio di 3.393 euro;
  • della Cooperazione, 2.482 metri quadrati e un risparmio di 464 euro;
  • delle Acque Chiare, 25.950 metri quadrati e 1.629 euro risparmiati;
  • di via Fenulli, 2.630 metri quadrati, risparmio di 646 euro;
  • di San Prospero (ex Fornace), 10.000 metri quadrati, risparmio di 561 euro;
  • del Campo di Marte 2, 8.380 metri quadrati, con un risparmio di 2.092 euro;
  • lungo la Ciclabile via Cocconcelli–San Maurizio, 3.636 metri quadrati, risparmio di 679 euro;
  • presso il Nido Maramotti–San Maurizio, 8.510 metri quadrati con un risparmio di 679 euro;
  • “La Pira” Canali Alto, 10.000 metri quadrati, risparmio di 3.121 euro;
  • del Noce Nero, 10.000 metri quadrati, gestito da volontari;
  • di Roncocesi, 20.000 metri quadrati, con risparmio di 4.994 euro;
  • Grimaldi di Codemondo, 3.990 metri quadrati e un risparmio di 996 euro;
  • di via degli Azzarri – via Lenin, 3.200 metri quadrati e 799 euro risparmiati.

 

ANCHE ALTROVE – “La riduzione degli sfalci dell’erba nelle aree pubbliche è una pratica ormai consolidata in numerosi Paesi europei – si legge nella descrizione del progetto – ma è anche in via di affermazione in diverse città italiane; il Comune di Milano, per esempio, ha recentemente avviato un ampio programma in tale senso, ma anche diversi altri Comuni della Pianura padana stanno iniziando sperimentazioni nei loro territori.

“Ridurre la frequenza dei tagli dell’erba – soprattutto nella stagione primaverile – permette ai fiori selvatici di crescere liberamente offrendo, in tal modo, nutrimento e rifugio a numerosi insetti tra cui gli impollinatori, essenziali per il mantenimento della salute degli ecosistemi.

Le zone che non vengono sfalciate più intensamente richiedono un minore sostegno idrico in quanto la vegetazione più alta protegge il suolo dal sole diretto, riducendo l’evaporazione; questo fenomeno è particolarmente importante in aree soggette a siccità anche nell’ottica dei cambiamenti climatici”.