“Va benissimo la realizzazione della la Control room a Bologna per monitorare le linee regionali e le stazioni, così come la richiesta alla Prefettura di maggiori controlli nelle stazioni e la sperimentazione sulle bodycam per 30 capitreno, tuttavia, visto anche che il numero delle aggressioni nelle stazioni non accenna a calare, è del tutto evidente come, al di là dei singoli e meritevoli interventi, serva una precisa strategia complessiva che veda insieme, in maniera sinergica e coordinata, imprese di trasporto, Forze dell’ordine, Regione Emilia-Romagna e Prefetture del territorio.
Richiesta che la nostra organizzazione sindacale avanza da tempo. E ciò perche la vera soluzione per il problema delle aggressioni, insieme a tutte quest’ultime misure, deve riguardare anche l’accesso alle infrastrutture. Non ci stancheremo mai di chiederlo: insieme all’ovvio rafforzamento dei presidi di sicurezza, accedere ai binari delle stazioni, e quindi salire sul treno, deve essere consentito solo a chi ha in mano il biglietto. Di conseguenza bisogna istallare i tornelli, ma non basta, servono anche porte che si aprono solo se si inserisce il codice del biglietto. Cambiamenti che in alcuni casi vanno a interessare anche le strutture delle stazioni e che richiedono necessariamente un cambio di marcia nel modus operandi, richiedono un impegno comune, preciso e programmato, di tutti gli attori in causa, finchè ognuno continuerà a fare solo il suo compitino non andremo da nessuna parte”.
Questo l’ammonimento di Aldo Cosenza, segretario generale Fit Cisl ER, nel commentare il preoccupante intensificarsi degli accadimenti violenti nei confronti dei capitreno in regione. Fatti che avvalorano in maniera incontrovertibile il grido di allarme del leader regionale dei trasporti della Cisl. Tant’è che dopo la sanguinosa aggressione di martedì scorso ai danni del capotreno del Regionale veloce 3962 nei pressi di Crevalcore, proprio ieri si è verificato l’ennesimo episodio a Fiorenzuola. Trovato senza biglietto sul treno 2462, un passeggero è stato invitato dal capotreno a scendere dal convoglio alla prima fermata utile, quella della stazione della provincia piacentina. La reazione dell’utente è stata inusitata e violenta, tanto che, colpito violentemente al braccio, il povero lavoratore di Trenitalia-Tper è stato costretto a scappare per tutta la stazione e a trovare rifugio negli uffici amministativi dello stabile fino all’arrivo delle Forze dell’ordine.
“Bisogna prendere atto che le nostre stazioni sono frequentate da personaggi che non vogliono né mostrare il biglietto, né accettare la multa, tantomeno scendere dal treno e che quanto fatto finora non basta. Viaggiatori, capitreno e tutto il personale delle stazioni non ne possono piu, sono stremati, scoraggiati e, non di rado, in uno stato di grave disagio psicologico nel recarsi sul posto di lavoro: servono subito tutele e sicurezza, serve un’assunzione di responsabilità collettiva”, ha concluso Cosenza.