Il settore edile a Modena è in salute, coinvolge oltre 15.000 addetti (tra operai e impiegati) distribuiti in 1.475 aziende. Dati alla mano della Cassa Edile, gli occupati sono aumentati del +8.5% in un anno e con essi sono accresciute le ore lavorate (+7.1%) e la massa salariale (+9.48%).
Stando così le cose non è solo un bell’auspicio ma una legittima e forte aspettativa quella di arrivare nel migliore dei modi al rinnovo del contratto provinciale del settore edile, il cui tavolo si è aperto in questi giorni.
L’integrativo provinciale è scaduto ormai due anni fa, la trattativa sta entrando nella fase cruciale e occorre grande senso di responsabilità. Lo stesso che i lavoratori stanno dimostrando ogni giorno. Ecco perché è importante dare loro risposte in termini di maggiori diritti e di indennità salariali legati alle specifiche del settore (trasferta, mensa, welfare assistenziale erogato dalla Cassa Edile), in aggiunta al salario di produttività (Evr-Elemento variabile della retribuzione) già contrattato nel 2023 ed appena rinnovato anche per il 2024.
“Ci aspettiamo che le rivendicazioni dei lavoratori vengano accolte nella logica di una retribuzione della ricchezza che in questi anni le aziende hanno fatto anche grazie alle misure sostenute con robuste iniezioni di soldi pubblici (Superbonus 110% , Pnrr, bonus facciate, sisma bonus, ecc…) – affermano i segretari generali di Fillea Cgil Modena (Rodolfo Ferraro), Filca Cisl Emilia Centrale (Cinzia Zaniboni) e Feneal Uil Bo.Mo.Fe (Riccardo Galasso) –. I lavoratori si attendono tanto da questo rinnovo e siamo pronti a difendere con una mobilitazione le ragioni dell’equità, del diritto alla dignità e del buon senso”.