“Un’intesa responsabile per la sostenibilità delle imprese e la tutela delle retribuzioni” – la definisce così Giorgio Romani (foto), Presidente della Commissione Sindacale di Confindustria Ceramica, l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL sottoscritta il 22 luglio. “E’ stato un negoziato lungo e complesso, durato 12 mesi, che ha dovuto affrontare sfide obiettivamente difficili” – prosegue Romani.
“Da un lato, il contesto di crisi di mercato, dall’altro, la necessità di rispondere al picco inflattivo dello scorso anno. L’accordo raggiunto rappresenta, in questa direzione e dal nostro punto di vista, un equilibrio in grado di coniugare la salvaguardia delle retribuzioni e la competitività internazionale delle nostre aziende. Ci attendono, infatti, sfide impegnative per evitare che una transizione energetica attuata con modalità ideologiche e tempi avulsi dalla realtà tecnologica penalizzino irrimediabilmente investimenti e lavoro in Italia anche nel nostro settore. Contiamo che strumenti contrattuali come l’osservatorio e la qualità delle relazioni ci consentano di sviluppare con le Organizzazioni sindacali ogni possibile e necessaria azione in tempi rapidi per evitare che questo accada”.
L’ipotesi di accordo che sostituisce quello scaduto il 30 giugno 2023, prevede un aumento a regime di 205 euro alla D1 distribuito in quattro tranche con le seguenti decorrenze uguali per tutti i comparti: 55 euro dal 1° settembre 2024, 40 euro dal 1° luglio 2025, 50 euro dal 1° luglio 2026, 60 euro dal 1° giugno 2027.
Viene inoltre riconosciuta una somma a titolo di vacanza contrattuale pari a 710 euro che sarà erogata con la busta paga di competenza del mese di ottobre 2024.
Sul versante della previdenza complementare l’accordo prevede un incremento del contributo Foncer carico azienda dello 0,15% per tutti i comparti da gennaio 2027.
Sono stati inoltre concordati qualificati interventi sulla parte normativa come il recepimento di nuovi profili professionali per il comparto piastrelle. Con la firma dell’ipotesi è stata costituita la commissione tecnica che nel corso della nuova vigenza contrattuale dovrà elaborare una proposta di aggiornamento del sistema classificatorio.
L’ipotesi di accordo sarà ora sottoposta all’approvazione delle assemblee dei lavoratori, che si terranno nel mese di settembre.