Un valore delle esportazioni che per Reggio Emilia è pari al 42,1% del valore aggiunto provinciale (classificandosi come la 4^ provincia sul suolo italiano), ma anche un +312% di ore autorizzate di cassa integrazione nei primi 5 mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Luci e ombre che emergono da un’analisi dell’ufficio studi Lapam Confartigianato sul comparto meccanica reggiano che, sul finire del 2023 e soprattutto a inizio 2024, sta attraversando un periodo complicato. Il settore è un fiore all’occhiello del tessuto economico del territorio (Reggio Emilia è la 4^ provincia in Italia per specializzazione delle imprese nel settore) e l’artigianato ha un peso specifico significativo perché oltre la metà delle imprese sono artigiane.
Nonostante l’export continui a mantenere un alto valore, dall’ultima analisi relativa a i primi tre mesi dell’anno in corso si assiste a una frenata pari a un -10,9%.
Significativo anche il dato relativo alla cassa integrazione. Nei primi cinque mesi del 2024 (ultimo dato disponibile) sono state autorizzate 2.334.362 ore di cassa integrazione, poco più di 4 volte il numero autorizzato nello stesso periodo del 2023. E anche la cassa integrazione artigiana a Reggio Emilia ha già superato il totale complessivo delle giornate autorizzate nel comparto nel 2023: nell’intero anno precedente le giornate liquidate di cassa integrazione artigiana ammontavano a 9.047, mentre nei primi cinque mesi del 2024 sono 9.403.
Nei primi cinque mesi di quest’anno, la maggior parte delle ore autorizzate è concentrata nelle imprese della fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo (il 51,5%) e della fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici (il 34,3%). Sono state autorizzate prevalentemente ore di cassa integrazione ordinaria, in attesa di ordinativi e una congiuntura che migliori.
«Questi dati non possono lasciare indifferenti gli organi politici – spiega Davide Gruppi, presidente del comparto Meccanica di Lapam Confartigianato e anche presidente di Confartigianato Meccanica Emilia-Romagna –. Non possiamo permettere che uno dei settori di eccellenza del Made in Italy e, più specificatamente, del territorio locale, viva un periodo così difficile. Il comparto deve essere sostenuto con politiche che permettano di valorizzare le eccellenze prodotte dalle piccole e medie imprese locali, punto di riferimento del settore a livello nazionale e internazionale. Come associazione abbiamo anche effettuato un sondaggio tra un campione di imprese associate del comparto, da cui è emerso che tra tutte le realtà permane una situazione di incertezza con preoccupazioni su andamento della produzione, degli ordinativi e sulla marginalità. Certo, i conflitti globali, la situazione geopolitica, i dazi e differenti altri fattori incidono pesantemente sull’export e sulla produzione: è proprio in questa direzione che devono concentrarsi gli interventi concreti, e non a spot, di coloro che hanno la possibilità di invertire questo preoccupante trend e dare nuovo slancio alla meccanica».