L’assessorato alle Politiche sociali della Provincia di Bologna haapprovato la graduatoria dei progetti ammessi al finanziamento a seguito del “Bando per la promozione di iniziative interculturali nel territorio
della provincia di Bologna rivolto alle associazioni di promozione sociale interessate e attive sulle tematiche dell’immigrazione”, realizzato
nell’ambito del Piano provinciale immigrazione.
Il fondo complessivo del Bando ammonta ad euro 30.000.


Sono in tutto quarantanove le associazioni che hanno inoltrato richiesta di finanziamento per cinquantuno progetti che sviluppano le azioni e le tematiche oggetto del bando.
Dei quarantotto progetti ammessi quattordici, la metà dei quali presentati da associazioni che hanno fra i propri soci-fondatori cittadini stranieri, sono quelli che riceveranno un finanziamento, con contributi che vanno dai
3.000 ai 1.500 euro per progetto.
Undici dei quattordici progetti finanziati saranno realizzati, in tutto o in parte, nei comuni extra-capoluogo.
La graduatoria dei progetti è disponibile on-line:
Provincia Bologna.

“Con questo Bando – sottolinea l’assessore Giuliano Barigazzi – abbiamo voluto non solo sostenere le associazioni dei cittadini stranieri e quelle attive sulle tematiche dell’immigrazione, ma anche promuovere l’interculturalità, intesa come pratica e cultura del confronto, della
comunicazione, della conoscenza reciproca, utile a supportare lo sviluppo di una società accogliente e rispettosa di tutte le sue componenti, che sia
capace cioè di articolare i diritti universali con la pluralità culturale.
E’ questo un tema quanto mai attuale e da riproporre con forza in una fasepolitica in cui l’orientamento del Governo sui temi dell’immigrazione sembra sempre più ispirarsi a pratiche xenofobe (le classi differenziali
per i bambini stranieri, il permesso di soggiorno a punti, la clandestinità come reato) che rafforzano la stigmatizzazione del migrante come soggetto insidioso, da cui difendersi con norme e pratiche sempre più vessatorie.

L’alto numero di associazioni che hanno partecipato al Bando, elaborando progetti orientati alla mediazione ed al dialogo interculturale, ci dimostra come la società civile sia invece capace di creare quegli spazi di
negoziazione che sono indispensabili a gestire le trasformazioni sociali in atto secondo una prospettiva condivisa e orientata all’inclusione e alla coesione sociale. Penso che il futuro del nostro sistema sociale si giochi sulla nostra capacità di rifondare un universalismo dei valori e dei diritti che valga veramente per tutti, senza gerarchie fra umanità e
culture. In tal senso il mondo dell’associazionismo può giocare un ruolo
fondamentale e per questo penso sia necessario continuare a sostenerne l’operatività”.