Start-up in grado di sviluppare tecnologie di frontiera nell’ambito dell’aerospazio, delle scienze computazionali e dell’energia. Un progetto dedicato alla salute, che punta a intercettare e accelerare realtà innovative del settore biomed, biotech e della digitalizzazione dei processi produttivi. E ancora, iniziative che vanno a rafforzare le competenze digitali delle industrie culturali e creative, promuovendo sinergie con aziende dell’ICT, dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie immersive. Infine, una piattaforma che supporta il raggiungimento degli obiettivi di transizione climatica e giustizia sociale dei sistemi locali realizzando un modello di governance collaborativa.
Sono alcuni dei 15 progetti presentati alla Regione per lo sviluppo di incubatori e acceleratori. Che coinvolgeranno almeno 150 start-up. Si tratta di attività progettuali finanziate con un bando dedicato e uno stanziamento di quasi 3 milioni di euro di risorse europee Programma regionale Fesr 2021-2027.
Con un’attenzione particolare alle realtà più fragili del territorio emiliano-romagnolo come le aree interne. Tra i quindici c’è, infatti, anche un progetto dedicato al rafforzamento degli ecosistemi imprenditoriali attraverso la creazione di un incubatore diffuso in Appennino.
“Continuiamo a investire in tecnologia e innovazione, perché è l’unica strada per raggiungere il nostro obiettivo: mantenere il nostro territorio alla pari delle aree più sviluppate d’Europa, come dimostra il numero di brevetti e la percentuale di investimenti in ricerca e sviluppo che ci pone al vertice in Italia e non solo- ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico e lavoro, Vincenzo Colla -. In Emilia-Romagna esiste un terreno fertile per chi scommette sul futuro, sperimentando e proponendo soluzioni innovative grazie alle nuove tecnologie e alle opportunità del digitale. Il dovere delle istituzioni è scegliere quelle più interessanti e supportarle, con un occhio di riguardo per il loro valore sociale a favore delle comunità. Progetti come questi, infatti, consolidano e qualificano il lavoro e, in aggiunta, sono coerenti con gli obiettivi della legge per attrarre e trattenere talenti”.
L’elemento innovativo del bando è stata la messa in rete degli incubatori con gli altri stakeholders dell’ecosistema regionale dell’innovazione. Infatti, ben 12 progetti su 15 in sono stati candidati in partenariato tra soggetti diversi e realizzati quindi tra incubatori, Tecnopoli e Università ampliando così le possibilità di ricaduta sul territorio ed il numero di start-up da coinvolte.