foto Paolo Righi

A seguito di una assemblea partecipatissima, che ha visto uniti lavoratori dell’area della dirigenza e del comparto, le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno immediatamente chiesto un incontro con la direzione dell’ azienda Usl che è stato calendarizzato per il 18 di luglio.

La situazione, che è comunque figlia di un percorso di depauperamento del Dipartimento Tecnico, va avanti da molti anni ma adesso, con i lavori aggiuntivi legati al Pnnr ed ai Cau, ha raggiunto il punto di rottura con il rischio di vedere non rispettate le scadenza del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Carichi di lavoro insostenibili per gli operatori e le operatrici, perenni rischi di errore, ed una generale disinteresse della direzione Ausl ha creato una condizione che va affrontata di petto.
In seguito un documento redatto dall’assemblea dei lavoratori che sarà il punto di partenza delle richieste che avanzeremo in trattante giovedì 18 Luglio.

(Fp Cgil/Cisl Fp/Uil Fpl
Alessi – Franceschelli – Aufieri)

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La grave situazione organizzativa in cui da tempo versa il Dipartimento Tecnico Patrimoniale è oramai conclamata ed insostenibile, causa la cronica carenza di personale, ben nota in Direzione della Azienda Usl di Bologna e, conseguentemente, in ragione dei sempre maggiori carichi di lavoro. Tale situazione si è aggravata significativamente a seguito dell’obiettivo di realizzazione PNRR/PNC (32 interventi di cui 23 ancora in corso) che, imponendo il pedissequo rispetto delle stringenti scadenze e milestone assegnate, pena la perdita dei finanziamenti, ha destabilizzato ulteriormente una situazione già in precedenza logorata e congestionata. A fronte della carenza di personale e delle richieste sinora inascoltate, la grave situazione che si è creata impone oggi la responsabilità di ribadire l’assoluta gravità della situazione e la deleteria ma purtroppo verosimile previsione di non riuscire a garantire il raggiungimento degli obiettivi assegnati, afferenti il PNRR  e non solo, nonché il mantenimento delle funzioni ordinarie di lavoro, nonostante l’impegno – di comparto e dirigenti – che da mesi lavorano senza sosta perché ciò non accada.

Nonostante lo straordinario impegno e la stretta collaborazione tra comparto e dirigenza non si riesce più a garantire l’efficienza di questo servizio, che ricordiamo essere motore indispensabile al buon funzionamento di questa Azienda e della sanità pubblica, in grado di assicurare l’attuazione di tutti i processi dalla programmazione, alla progettazione, alla gara di appalto, all’esecuzione del contratto, al collaudo, alla manutenzione. Una realtà organizzativa dove impegno, serietà, professionalità fronteggiano quotidianamente scadenze progettuali e contrattuali, adempimenti di normative in continua evoluzione, burocrazie asfissianti, imprevisti e urgenze di una manutenzione che occupa uno dei terrori più vasti a livello regionale e nazionale (più di duecento strutture al momento tra cui l’Ospedale Maggiore), nonché le attività a supporto costante delle continue riorganizzazioni delle attività sanitarie sull’intero territorio, non da ultimo i CAU. Allo stato attuale delle cose, non è più concepibile un’organizzazione del lavoro basata solamente sulla disponibilità e sacrificio dei singoli professionisti, sia della dirigenza che del comparto, che si trovano a lavorare ininterrottamente affinché ogni struttura di quest’azienda garantisca assistenza e continuità di cure sul territorio, compromettendo però il loro benessere personale.

Si ribadisce quindi:

-la preoccupazione per Il mancato investimento in termine di professionalità, formazione, e risorse che ha già minato il mantenimento delle funzioni ordinarie di lavoro, riducendo l’operatività quasi esclusivamente alla sola gestione delle emergenze;

-la necessità di un intervento incisivo della Direzione Aziendale, affinché con il dovuto coinvolgimento della Regione, creino le condizioni per il raggiungimento degli obiettivi afferenti al PNRR e non solo, e la risoluzione delle criticità sopra descritte.

Alcuni dati significativi:

  • Nel 2017 il personale del Dipartimento era costituito da 95 unità ; nel 2024 si attesterà a 78 unità a seguito di ulteriori pensionamenti. Nel 2017 il valore dei procedimenti in corso era pari a circa 40 milioni di euro di cui 12 cantieri attivi, oltre a 34 milioni di budget gestito per manutenzione e utenze; nel 2024 si hanno procedimenti in corso per circa 141 milioni, di cui 31 cantieri attiv i, cui vanno a sommarsi ulteriori 42 milioni di euro relativi al budget gestito per manutenzione e utenze.

Il Dipartimento gestisce quindi un volume di lavori accresciutosi di oltre il 300% con un personale che si è ridotto del 18%, a fronte di adempimenti gestionali, procedurali e legali incrementatisi esponenzialmente su ciascuna singola procedura e degli sforzi straordinari richiesti al Sistema Paese con il Piano Nazione di Ripresa e Resilienza. Il blocco delle assunzioni e la previsione di un’ulteriore riduzione del personale, come già definito dalla delibera a firma del Direttore Generale di approvazione del Bilancio Economico Provvisorio per l’anno 2024 che prevede un taglio del 2,7% delle assunzioni correlate alle attività di questo Dipartimento, non può abbattersi sulle funzioni tecniche dello stesso, come avviene da tempo: uscite per pensionamento non reintegrate, figure assunte con strumenti a tempo determinato che non vengono stabilizzate. È ancora più paradossale osservare che nell’ultimo anno siano state acquisite da altri Servizi di questa Azienda e della Regione figure dirigenziali già formate ad alta professionalità che lavoravano nel Dipartimento tecnico, senza la necessità di alcun affiancamento né sostituzione; cosa che al contrario richiede non meno di 18 mesi di affiancamento.

Inoltre, occorre evidenziare come detti sovraccarichi stanno creando un clima organizzativo tra gli operatori particolarmente pesante e teso, tale per cui sussistono irrequietezze, nervosismi ed irritabilità, stati ansiosi, ma soprattutto pessimismo verso prospettive future di miglioramento; la cui soluzione, come già accaduto, passa per le dimissioni e la ricerca di un nuovo posto di lavoro. Nelle condizioni attuali, senza un immediato ripristino dei numeri minimi e delle risorse necessarie, è evidente che il Dipartimento Tecnico Patrimoniale non potrà perseguire gli obiettivi aziendali, regionali e nazionali fissati quali il rispetto dell’attuazione delle scadenze degli interventi PNRR/PNC se non a discapito di altre attività come, ad esempio, la realizzazione dei CAU. Per tale ragione, al fine di ovviare a quanto prospettato, nell’ottica del ripristino dei numeri minimi, si ritiene indispensabile ed urgente ottenere l’assunzione delle seguenti figure:

UFFICIO GARE : 2 unità Cat. D amm.; UFFICIO CONTABILITA’: 2 unità Cat. D amm.; TERMOTECNICI: 3 unità Cat. D; ELETTRICISTA: 1 unità Cat. D; RUOLO TECNICO EDILE: 2 unità Cat. C Geometri, 3 unità Cat D; DIRIGENTI: 1 dirigente elettrico, 1 dirigente amministrativo, 1 dirigente edile; OPERATORI ELETTRICI E GAE : 3 unità Cat. B o BS. Infine, oltre al reintegro del personale, occorrerà una riflessione ed un intervento sui problemi legati alle indisponibilità delle auto di servizio al riconoscimento dei Km percorsi, alla gestione della Pronta Disponibilità e sulla formazione del personale, che si riflettono inevitabilmente sull’organizzazione del lavoro.