Avviare tempestivamente un tavolo interistituzionale per scongiurare il licenziamento dei tanti lavoratori e lavoratrici della Bellco, che oggi vivono nell’incertezza del proprio futuro e ai quali va il nostro massimo sostegno e supporto per superare positivamente questa crisi e per arrivare ad una soluzione che eviti di mettere in ginocchio centinaia di famiglie e un’intera comunità.
E’ quanto ribadito dal presidente della Provincia di Modena lunedì 17 giugno, incontrando insieme alla prefetta di Modena Alessandra Camporota, le lavoratrici e i lavoratori della Bellco di Mirandola, l’azienda biomedicale della multinazionale Mozarc, che lo scorso 12 giugno ha comunicato l’intenzione di interrompere la produzione di macchine per dialisi e dei relativi consumabili, con un conseguente esubero di 350 dipendenti.
Nel corso dell’incontro, alla presenza dei sindacati che stanno manifestando da giorni davanti ai cancelli dell’azienda a fianco dei lavoratori, è stato preso l’impegno, da parte di Provincia di Modena e Prefettura, di «agire attraverso ogni forma istituzionale per trovare una soluzione che assicuri di mantenere gli attuali livelli occupazionali, con il fermo impegno a non lasciare soli i lavoratori e le lavoratrici. Con i sindacati, che ringraziamo per il constante e prezioso lavoro, intendiamo portare queste istanze ad ogni livello istituzionale, coinvolgendo tutti i livelli di governo, affinché sia scongiurata la crisi. Bellco è un tassello importantissimo di un distretto, quello biomedicale della bassa modenese, che rappresenta un’eccellenza nel Paese e in Europa. La garanzia di questo successo lo assicurano le persone e non è pensabile farne a meno, specialmente in un mercato che sempre più cerca e premia il valore e la qualità dei prodotti».
Attualmente l’azienda, fondata da Mario Veronesi nel 1973 e che rappresenta un pezzo di storia del distretto biomedicale modenese, ha garantito continuità solo per il settore ricerca & sviluppo e le funzioni di supporto che non saranno coinvolti dalla riorganizzazione.