Sono tutti da chiarire i motivi della lite fra due uomini, avvenuta sul posto di lavoro presso una ditta di Casalgrande. La discussione è degenerata con la violenza di uno dei due che avrebbe sferrato una coltellata sul braccio sinistro dell’altro, procurandogli lesioni poi giudicate guaribili dai sanitari in 30 giorni. Le indagini avviate dai carabinieri della Tenenza di Scandiano, hanno permesso in brevissimo tempo di risalire e bloccare il presunto aggressore e di rinvenire l’arma del delitto, un coltello della lunghezza di 18 cm di cui 7 di lama, che l’uomo aveva occultato nel lavandino della cucina della sua abitazione.
Con l’accusa di lesioni personali aggravate e porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere, i Carabinieri della Tenenza di Scandiano hanno arrestato un 30enne residente nel modenese, ristretto a disposizione della Procura reggiana. I fatti risalgono al pomeriggio di mercoledì 5 giugno, quando una pattuglia dei carabinieri di Scandiano è stata inviata dalla centrale operativa dei Carabinieri di Reggio Emilia presso una ditta ceramica di Casalgrande, poiché un uomo era stato accoltellato. Sul posto i militari trovavano il personale medico intento a soccorrere la persona ferita, successivamente identificata in un 44enne, poi trasportato presso l’ospedale di Baggiovara. Durante i primi accertamenti, i militari appuravano che il presunto autore dell’aggressione si era già allontanato ma, grazie ad alcuni testimoni, riuscivano a reperire le generalità dell’uomo, raggiungendolo presso la sua abitazione. L’esecuzione della perquisizione domiciliare e personale terminava con esito positivo, poiché nel lavandino della cucina veniva rinvenuto, completamente ripulito e lavato, il coltello presumibilmente utilizzato per colpire la vittima.
Il 30enne, veniva accompagnato presso gli uffici della Tenenza Carabinieri, mentre i militari si portavano verso l’ospedale di Baggiovara dove la vittima riferiva di essere intenzionato a sporgere denuncia nei confronti dell’aggressore, e si apprendeva dai sanitari che l’uomo era stato ricoverato per essere sottoposto a intervento chirurgico di sutura, con prognosi di giorni 30 (trenta). Alla luce dei fatti e alle dichiarazioni testimoniali dei presenti, i carabinieri della Tenenza di Scandiano acquisivano quindi a carico della 30enne elementi circa la sua presunta responsabilità, per cui l’uomo veniva arrestato e ristretto a disposizione della Procura reggiana. Contestualmente l’arma rinvenuta veniva posta a sequestro.
Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.