Sono passati 12 anni da quei momenti interminabili che turbarono per sempre la serenità di Mirandola e dei mirandolesi. Fra il 20 e il 29 Maggio 2012, due violente scosse di terremoto – oltre a un nutrito sciame sismito caratterizzato da movimenti “di assestamento” – sconvolsero il territorio, segnando indelebilmente l’intera comunità e la popolazione della bassa modenese. Ne seguì un vero e proprio bollettino di guerra, con 29 morti e 300 feriti.
Il danno materiale complessivo stimato toccò i 12,2 miliardi di euro. Eppure, fin dai primi momenti, Mirandola, e la sua comunità, diedero conferma di possedere una tempra e una laboriosità senza eguali: uno sforzo sin dai primi giorni volto e proteso a ricostruire, cercando di riprendersi la serenità che il sisma pareva aver per sempre cancellato.
“Restano indimenticabili quei giorni segnati dalle scosse sismiche del 20 e del 29 maggio 2012 – ricorda il sindaco Alberto Greco – Le macerie, il panico, la paura, le vittime, la difficoltà a riconoscere i propri luoghi, l’incertezza del domani. Un indotto produttivo in ginocchio e danni per miliardi di euro. I momenti drammatici segnati dall’insicurezza, sono stati però superati, grazie al lavoro congiunto. Unendo le forze, in una ricostruzione che ci ha reso e ci rende tutt’oggi protagonisti e determinati a voler sì guardare avanti, fummo in grado di rialzarci e ad andare avanti”.