Incolto? A volte è meglio.
Chi frequenta il Parco della Memoria a Correggio si è probabilmente imbattuto in una zona dove l’erba non è stata sfalciata. Leggendo i cartelli che delimitano l’area la spiegazione è chiara: si tratta di una sperimentazione partita proprio nel Parco della Memoria a Correggio, con la creazione di un’area di non sfalcio progettata fin dallo scorso inverno che prevede una crescita spontanea, senza sfalciatura.
Una soluzione abbracciata dal comune di Correggio e mirata a preservare i cicli di fioritura di ogni specie erbacea e non solo, che si trasforma in una esplosione di biodiversità di fauna e flora. Un progetto che mira anche alla sensibilizzazione di diversità nel parco.
Un esperimento che non può essere replicato ovunque, ma solo in aree delimitate, che non siano troppo vicine ai percorsi sportivi o di salute, ai giochi dei bambini e che non disturbino il decoro di un parco.
Si tratta infatti di creare piccole fasce differenziate che arrivano a migliorare la qualità di un prato, consentendo ad “erbacce” come Tarassaco, Ranuncolo, Malva, Trifoglio ed altre specie che arricchiscono il patrimonio correggese di attirare molti insetti impollinatori, che sono una parte fondamentale della biodiversità e del patrimonio storico floristico correggese. In più, si tratta di specie che aumentano la sostanza organica nel terreno, lo mantengono poroso e facilitano la penetrazione dell’acqua, cosa fondamentale sia per avere una maggiore riserva idrica sia per abbassare il rischio di allagamenti. Anche per questo, con certi criteri e dove si può, senza sfalcio è meglio.