Si amplia e innova la dotazione strumentale della Stroke Unit dell’Ospedale Civile di Baggiovara, facente riferimento alla Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena diretta dal Professor Stefano Meletti. Nei giorni scorsi infatti è arrivato in struttura un ecocolordoppler portatile di ultima generazione che va a sostituirne un altro in servizio da diversi anni. L’apparecchio è stato acquistato per una parte grazie a una donazione che è stata eseguita dall’Associazione ALICe (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale), da anni sensibile nell’assistenza e nella vicinanza alle persone interessate da ictus e alle loro famiglie. Alla consegna del macchinario, oltre al Professor Meletti e alla Presidente di Alice, Milena Cavazzuti, era presente lo staff della Stroke Unit assieme al neurologo responsabile della Struttura Semplice, Dottor Guido Bigliardi.
«Questo strumento all’avanguardia – spiega il Dottor Guido Bigliardi – consente di eseguire esami con una definizione e una precisione nettamente maggiori. Oltre allo studio dei vasi arteriosi del collo e intracranici, attraverso un software è possibile anche eseguire ecografie del cuore assolutamente dettagliate e definite. I passi maggiormente in avanti per la Stroke Unit in questi anni sono stati principalmente quelli del trattamento in acuto. In seguito all’introduzione della trombolisi endovenosa, ormai da diversi anni si svolgono trattamenti per via intrarteriosa, quindi navigando con speciali device all’interno delle arterie; in questo modo è possibile tentare di riaprire l’arteria chiusa nel cervello o nel collo per cercare di salvare il più possibile le funzioni neurologiche del paziente. Lo strumento acquistato anche grazie alla donazione di Alice va a sommarsi ad altri: ci consente di svolgere esami al letto del paziente, anche quelli più compromessi, e di svolgere ecodoppler transcranico nei pazienti ricoverati in rianimazione che hanno delle complicanze particolari come il vasospasmo».
«Alice esplica la sua azione su vari fronti e livelli – approfondisce la Presidente Milena Cavazzuti – assistenza a persone che hanno avuto ictus, campagne di prevenzione e informazione, anche supportare la stroke unit nel supporto dei pazienti. In passato abbiamo fatto diverse donazioni e l’ultima ha contribuito all’acquisto di questo apparecchio di ultima generazione indispensabile sia in fase diagnostica che di prevenzione. I principali problemi per chi ha avuto un ictus e le proprie famiglie iniziano una volta passata la fase ospedaliera. In quella riabilitativa le persone si rivolgono a noi manifestando una situazione di abbandono, poiché si trovano a vivere in maniera totalmente diversa dopo la perdita dell’autonomia. Sono costrette a rifarsi una vita, magari dopo aver perduto il lavoro e la propria socialità. Apriamo la nostra sede alle persone che hanno avuto ictus due volte a settimana, organizzandoci con attività di gruppo di tipo motorio e di socializzazione, stimolazione del linguaggio e delle funzioni cognitive».