Confesercenti lancia un appello all’Osservatorio regionale studi di settore, affinché si faccia interprete presso la Agenzia delle Entrate dell’enorme disagio economico in cui versano le attività situate nelle aree interessate dai cantieri.

È quanto richiesto formalmente dall’associazione modenese in seguito ai ripetuti danni registrati dagli operatori e al calo degli incassi che sono spesso legati alle difficoltà di accesso ai loro esercizi. Impedimenti causati da modifiche della viabilità o lavori pubblici che tuttavia non possono, secondo Confesercenti Modena, essere considerati come rischi d’impresa.

Benché i lavori in corso sulla viabilità della città di Modena, siano tesi a migliorare la fruibilità e a garantire un più efficace smaltimento del traffico veicolare, sono tuttavia anche la causa di enormi disagi economici alle attività commerciali e produttive dell’area interessata.
È quanto rilevato gli esercenti di via Respighi, registrando un calo degli incassi pari al 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, determinato dall’unica direzione di marcia delle due carreggiate tra luglio e inizio agosto. Lo stesso può dirsi per gli esercizi commerciali adiacenti al cimitero di San Cataldo, che hanno risentito del cambio di percorribilità del percorso stradale.

Una flessione delle vendite è stato registrato anche dai commercianti di via P.Ferrari, da circa sei mesi interessati dai lavori della rotonda ubicata all’intersecazione tra via Ciro Menotti e viale Divisione Acqui.

Una situazione condivisa dagli esercizi commerciali di via Pisano che non sono da tempo facilmente raggiungibili a causa degli interventi alla rete fognaria. Per non parlare dei negozi del centro storico spesso testimoni della chiusure di vie e di piazze sulle quali sono disposte le loro attività.

Entrando nello specifico la richiesta promossa da Confesercenti è finalizzata a chiedere che l’Agenzia delle Entrate prenda in considerazione i danni economici causati da lavori pubblici negli accertamenti fiscali. Naturalmente tenendo in considerazione casi nei quali l’accantieramento abbia una durata uguale o superiore ai 30 giorni, e sia documentata da apposita dichiarazione dell’Ente preposto, che certifichi lo stato di inizio e fine lavori. Un intervento che vorremmo andasse di pari passo con un tempestivo intervento del Comune di Modena per la costituzione di un comitato o un osservatorio permanente per il sostegno e il monitoraggio delle imprese che operano in aree interessate da lavori in corso; e alla ricerca di una misura che
punti alla riduzione dell’impatto fiscale di queste imprese.