La deposizione di una corona alla lapide in memoria dei docenti e degli studenti universitari modenesi perseguitati a causa delle leggi razziali ha aperto questa mattina, sabato 27 gennaio, il programma per la Giornata della Memoria. Alla cerimonia, che si è svolta nella sede di UniMoRe, hanno partecipato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, il rettore Carlo Adolfo Porro, il presidente della Provincia Fabio Braglia e la viceprefetta aggiunta Giula Di Fiore.
E, per la prima volta a Modena, una cerimonia commemorativa ha ricordato anche lo sterminio di cinquecentomila Rom e Sinti avvenuto ad Auschwitz con la deposizione di una corona al murale in loro memoria realizzato alla Polisportiva Villadoro. Alla cerimonia, con l’accompagnamento musicale degli studenti del liceo musicale Sigonio, hanno partecipato l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli e rappresentanti delle comunità Rom e Sinti di Modena. Il murale, realizzato con un lavoro collettivo da ragazzi Sinti e non Sinti sotto la guida dell’artista Raffaele Posulu, ricorda il “Baro Porrajimos” (il “grande divoramento”) lo sterminio degli tzigani, come venivano chiamati, che venivano rinchiusi in campi di concentramento, nel modenese a Prignano, dai quali venivano avviati ad Aushwitz. Qui erano imprigionati nel cosiddetto “Campo degli zingari” dal quale nessuno è tornato.
Il programma di iniziative per il Giorno della Memoria 2024, promosso dal Comune di Modena con il Comitato per la storia e le memorie del Novecento e l’Istituto storico di Modena, prosegue domenica 28 gennaio, con il trekking “Camminare la storia. Stranieri nella propria terra” che attraversa i luoghi della persecuzione ebraica nel periodo 1938-1948. L’itinerario, a cura dell’Istituto storico, è adatto a tutte e tutti, e parte alle 15 da piazza Mazzini.
Tre gli appuntamenti di lunedì 29 gennaio: alle 11, nel Teatro della Fondazione Collegio San Carlo, si svolge la lezione dello storico Guri Schwarz “Il 27 gennaio e le aporie della memoria”, per le quarte e le quinte delle scuole superiori di Modena e provincia.
Al Teatro Storchi, alle 19, va in scena “Fuga. Ventuno poesie di Primo Levi”, messa in voce dei versi del grande autore italiano a cura di Valter Malosti, un viaggio nelle lancinanti liriche che Levi compose tra il 1946 e il 1985, con l’accompagnamento del progetto sonoro di Gup Alcaro e della chitarra elettrica di Paolo Spaccamonti.
Lo spettacolo, prodotto da Emilia Romagna Teatro Ert/Teatro Nazionale, in collaborazione con Fondazione Villa Emma e con il sostegno di Fondazione di Modena, è a ingresso gratuito. La rappresentazione è preceduta, alle 17.30 da “Non chiamateci maestri”, dialogo con il pubblico a cura di Fausto Ciuffi.