I Carabinieri della Stazione di Bologna Navile, nella mattinata di giovedì 12 ottobre, hanno arrestato tre persone appartenenti al medesimo nucleo familiare: un padre 53enne coniugato, disoccupato, già noto alle forze dell’ordine; la moglie 48enne, coniugata, disoccupata, incensurata e il figlio 22enne, celibe, disoccupato, già noto alle forze dell’ordine, tutti originari del Bangladesh e residenti in città, accusati in concorso di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e ricettazione.
I Carabinieri della Stazione di via Leonetto Cipriani, nei giorni scorsi, sono venuti a conoscenza che l’intero nucleo familiare, originario del Bangladesh, si dedicava da tempo e assiduamente a spacciare droga in città, gestendo così una vera e propria rete domestica dello spaccio. Verso le 10:30 circa di giovedì 12, i militari della stazione, unitamente ad un’unità cinofila del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, hanno bussato alla porta dell’appartamento in uso alla famiglia bengalese, situato all’interno del quartiere Navile.
Dopo avergli spiegato il motivo della loro “visita”, hanno eseguito una perquisizione domiciliare alla ricerca dello stupefacente. Nella circostanza, il figlio della coppia – il ragazzo 22enne – poco collaborativo, resosi conto della situazione, ha cercato inizialmente di tergiversare alla perquisizione, accompagnando i militari al piano interrato, all’interno della cantina in uso alla famiglia, cercando così di tenerli lontano dall’abitazione e portarli “fuori strada”. Gli ha spontaneamente consegnato un barattolo contenente residui di sostanza stupefacente, dichiarando di non averne dell’altra. Ovviamente i militari non hanno creduto alla sua “storia” e hanno proseguito la perquisizione all’interno dell’appartamento, rinvenendo in totale: 4 “panetti” e 1 involucro in cellophane trasparente contenente Hashish (peso complessivo pari a 450 grammi circa occultata dentro il frigorifero in camera da letto), alcune buste in cellophane e barattoli in vetro contenenti Marijuana (peso complessivo pari a 1 kg circa, tutta occultata all’interno di una cassettiera in camera da letto), 2 bilancini di precisione e 1 coltello da cucina in acciaio con residui di Hashish, 1 grinder con residui di Marijuana, utilizzato per triturare le infiorescenze, 1 confezione di Rivotril (stupefacente sintetico definito “da strada” perché è uno psicofarmaco a basso costo) più numeroso materiale utilizzato per il confezionamento.
Oltre alla sostanza stupefacente, i Carabinieri hanno recuperato, nella disponibilità della famiglia, un’ingente somma di denaro (complessivamente pari a euro 10.000) suddivisa in banconote e monete di vario e piccolo taglio, tutta provento della fiorente attività di spaccio. La metà del denaro, la 48enne ha cercato velocemente di prelevarlo dall’armadio dov’era conservato e di nasconderlo dentro il proprio reggiseno; scena però non passata inosservata ad una carabiniera, la quale lo ha poi recuperato, perquisendo la donna. Sono state ritrovate ancora alcune lenzuola appartenenti al servizio ospedaliero, diversi documenti e tessere elettroniche (carta di identità, tessere sanitarie, postepay e bancomat) appartenenti a persone diverse ed estranee al nucleo familiare arrestato.
Tutta la sostanza stupefacente, il materiale utilizzato per il confezionamento, i documenti e il denaro ritrovato, sono stati posti sotto sequestro mentre, i tre bengalesi, dopo le formalità di rito e su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, sono stati arrestati e tradotti presso la locale casa circondariale in attesa della convalida.