Mantenimento dei Pronto Soccorso, potenziamento ed evoluzione dei Punti di primo intervento per la realizzazione dei primi Centri di Assistenza e Urgenza (CAU) e ulteriori CAU sugli altri distretti, ottimizzazione della rete dei mezzi del soccorso sul territorio. Sono queste le linee direttrici su cui le Aziende sanitarie modenesi stanno lavorando insieme agli enti locali, le associazioni di volontariato e le rappresentanze sindacali dei professionisti, per modellare sul territorio provinciale la riforma del sistema di emergenza-urgenza sulla base delle indicazioni regionali. Un cammino di condivisione che non è ancora concluso, pertanto al momento si tratta di valutazioni in corso d’opera.

 

In particolare, quanto ai mezzi di soccorso, a chiarimento per i cittadini l’Ausl ribadisce che oggetto di valutazione è una rimodulazione della risposta sul territorio, nell’ottica di un uso più efficiente delle risorse sanitarie e della riduzione e superamento di alcune ridondanze e sovrapposizioni sui mezzi. Ciò garantisce l’obiettivo principale del soccorso sanitario pre-ospedaliero: la migliore e più adeguata risposta possibile per ogni specifico intervento, più o meno urgente, che deve passare per un utilizzo efficace e appropriato dei mezzi di soccorso. Gli standard qualitativi e di sicurezza non sono in discussione e restano ovviamente garantiti su ciascun territorio e nell’ambito dell’intera rete dei mezzi di soccorso coordinati dalla Centrale operativa di Bologna, rete che, si rammenta, sul nostro territorio vede il mantenimento di standard di offerta superiori agli standard nazionali previsti per i mezzi di soccorso avanzati. Si manterrà una forte componente infermieristica anche su tutti i territori citati, dove saranno comunque presenti i mezzi avanzati insieme a mezzi di base, adeguatamente e costantemente formati. La Centrale Operativa, dunque, continuerà a inviare il mezzo più appropriato al tipo di bisogno del cittadino, sia esso un mezzo avanzato o uno base: la struttura della rete del soccorso resta ben salda, con un’integrazione funzionale di mezzi e professionalità che sarà ulteriormente ottimizzata.

 

All’interno di quest’ottica è garantita anche la somministrazione dei farmaci salvavita in tutte le situazioni che lo rendono necessario secondo i protocolli vigenti anche nella nostra provincia. Non è corretto ritenere infatti che i farmaci salvavita possono essere somministrati solo se c’è un medico sul posto; secondo la Delibera 582/2016 (ai sensi dell’art. 10 D.P.R. 27 Marzo 1992) la Regione Emilia Romagna ha definitivamente uniformato le procedure ed i protocolli infermieristici permettendo di fatto al personale infermieristico, previo specifico percorso di formazione, di poterli somministrare. Sul nostro territorio la formazione è già stata effettuata e anche gli infermieri applicano gli algoritmi avanzati regionali in sinergia con le figure mediche. Dunque i timori non trovano fondamento, anche per quanto riguarda i farmaci che non rientrano nell’elenco regionale, in quanto la sinergia con le figure mediche del Servizio di emergenza territoriale 118 consente un confronto immediato rispetto alla migliore strategia di gestione del paziente possibile, sia farmacologica che non. Anche nell’ambito dei progetti di riforma tutto questo rimane e continuerà ad essere garantito sull’intero territorio, in applicazione dei protocolli vigenti.