Un aiuto anche economico a sostegno del coraggioso e difficile percorso di autonomia ed uscita dalla violenza intrapreso da una donna che per anni è stata vittima di gravi maltrattamenti e atti persecutori da parte dell’ex marito.
Il sostegno è arrivato dalla Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati che ha in tal modo accolto la richiesta a favore della donna residente in città con i suoi tre figli, presentata dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli su segnalazione dei Servizi sociali territoriali.
Il contributo intende innanzitutto rappresentare un incoraggiamento per il futuro per la signora e per i suoi figli e un riconoscimento della forza e del coraggio dimostrati, anche con il sostegno del Centro contro la violenza, nell’affrontare il passato e costruire un presente migliore per sé e per i figli.
La Fondazione, a cui nel 2004 hanno dato vita la Regione e alcuni Comuni capoluogo, tra cui Modena, interviene a favore di chi subisca le conseguenze di gravi reati avvenuti sul territorio regionale o da cittadini emiliano-romagnoli vittime di reati commessi anche fuori regione
“Pensiamo che una comunità sia tale quando sa prendersi cura dei propri cittadini anche nei momenti difficili, e cerchiamo con il nostro agire di dare concretezza all’idea che vi sia una forma di responsabilità sociale e collettiva verso il benessere di ciascuno”: afferma la lettera firmata del presidente Carlo Lucarelli, con cui la Fondazione emiliano-romagnola comunica alla signora l’accoglimento della richiesta avanzata dal sindaco Muzzarelli.
Il Comune di Modena interviene direttamente a favore delle vittime dei reati anche attraverso il Fondo di aiuto alle vittime di alcune fattispecie di reato, finanziato con risorse dell’amministrazione comunale. Il Fondo rientra tra le azioni realizzate nell’ambito del Patto per Modena Sicura. Il contributo erogato copre il 70 per cento del costo sostenuto per riparazioni di danni da reati predatori, arrecati a seguito di effrazioni per furto o tentato furto. Da inizio 2023 ad oggi domande risarcite sono state 69 per un importo complessivo di 13.458 euro. Età media delle vittime si è abbassata a 61 anni e il reato per cui è stato attivato il risarcimento nella maggior parte dei casi è stato il furto in auto (48 casi di cui 13 con raggiro). In diversi altri casi il Fondo è intervenuto in conseguenza a borseggio (15), furto in abitazione (10) o in garage e anche una volta in caso di rapina.
Le domande per accedere al risarcimento vanno presentate entro 60 giorni dalla denuncia e i danni devono essere adeguatamente documentati; il risarcimento copre fino a un massimo di 200 o 300 euro, a seconda del tipo di spese sostenute. Le richieste di risarcimento si possono presentare per posta elettronica (modenasicura@cert.comune.modena.it); via fax Ufficio Legalità e Sicurezze (0592032109) o, previo appuntamento, all’Ufficio Legalità e Sicurezze o agli Sportelli Non da Soli. In città, grazie la collaborazione dei comitati anziani per attività di prevenzione e aiuto alle vittime di reato, infatti sono in funzione quattro Sportelli Non da Soli, uno per ogni quartiere.
Inoltre, dallo scorso settembre, la rete del sostegno alle vittime di ogni tipo di reato può contare dallo scorso anno anche sullo Sportello Ervis istituito presso R-Nord e cofinanziato dal Ministero di Giustizia. Ad oggi sono state seguite 62 vittime che hanno effettuato 124 accessi (colloqui, consulenze, orientamento ai servizi specialistici) a cui si sommano 111 prestazioni per supporto alla compilazione di pratiche burocratiche, orientamento e informazioni su opportunità e servizi alla persona. Ervis risponde al numero verde 800199661 (dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 16.30; il venerdì dalle 9 alle 13). Per contattare il servizio si può anche chiamare il numero telefonico 3387863323 negli orari di apertura (martedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13 e il giovedì dalle 9.30 alle 15.30) oppure tramite posta elettronica (ervismodena@aliantecoopsociale.it).