Gavino Satta nel luglio 1945 viaggiò, a cavalcioni dei respingenti di un treno, dal campo di concentramento nazista di Lengenfeld, in Germania, dove era stato rinchiuso dopo l’8 settembre 1943, fino a casa, al quartiere romano di San Lorenzo.
Il 17 luglio 2023 Andrea e Lao, figlio e nipote di Gavino, insieme a tanti amici sono partiti da Langenfeld per ripercorrere in bicicletta lo stesso tracciato, in un viaggio familiare che attraversa una pagina di storia. Un viaggio, quello del “Ritorno a casa della fisarmonica verde” che Andrea Satta sta percorrendo in questi giorni, 1600 chilometri in bicicletta, 20 tappe, diverse le città toccate (oggi la ripartenza da Trento, poi Rovereto, Verona, Bologna, Firenze) e che si concluderà con l’arrivo a Roma il 6 agosto.
Al termine di molte tappe Andrea Satta salirà su un palco e narrerà la storia de “La Fisarmonica Verde”, strumento che il padre portò con sé in quel viaggio e che poi è diventato libro, edito nel 2022, e spettacolo teatrale, con la regia di Ulderico Pesce. Insieme a lui in tutti gli eventi – ma anche in tutto il viaggio in bici – ci sarà Angelo Pelini al piano mentre, nelle varie tappe, si alterneranno diversi ospiti (Ascanio Celestini, Paolo Piacentini, Ulderico Pesce, Paolo Hendel, Franco Lorenzoni, Alessandro Portelli, Mario Tozzi, Renato Sarti, Maria Grazia Calandrone, Enrico de Angelis, Ilaria Peretti).
La Fisarmonica Verde farà tappa a Bologna il 31 luglio a Villa Aldini, ospiti di Archiviozeta per Inosservanza, nell’ambito di Bologna Estate, alle ore 19 con Andrea Satta, accompagnato al piano da Angelo Pelini, insieme a Lorenzo Pavolini. L’ingresso è gratuito ed è richiesta la prenotazione a prenotazioni@archiviozeta.eu.
La mattina del 1 agosto il gruppo partirà da Bologna e affronterà le salite della Futa per raggiungere l’omonimo cimitero militare germanico per la replica dello spettacolo, sempre ospiti di Archiviozeta.
Liliana Segre, a sostegno del progetto, ha dedicato questo messaggio:
“Mi fa davvero piacere augurare buon viaggio ad Andrea e Lao, il loro viaggio nel cuore dell’Europa è un omaggio civile e sentimentale alla memoria, quella familiare e quella collettiva. 650.000 uomini, con il loro NO pronunciato coraggiosamente ottant’anni fa divennero IMI, protagonisti dell’altra resistenza. Tra questi anche anche il mio futuro marito, l’ufficiale Alfredo Belli Paci.
Una pagina di storia gloriosa di cui molto resta da raccontare. Ben venga dunque il viaggio di ritorno della “Fisarmonica Verde”. Una pedalata necessaria perché senza memoria non abbiamo direzione. La manutenzione della memoria, aiuta a mantenere in buona forma la democrazia. Grazie”
“Ho voluto compiere questo viaggio nell’anno in cui ricorrono gli 80 anni dall’8 settembre 1943, il giorno che avrebbe dovuto segnare la fine di un orrore che invece doveva mostrare il suo lato più buio e fratricida – ha commentato Andrea Satta -. E nella lunga scia di sangue che i tedeschi avrebbero lasciato nella loro lenta ritirata, la vicenda dei 650.000 soldati italiani deportati nei campi nazisti dopo l’armistizio è una delle pagine più vergognose e meno conosciute della nostra storia recente”.
Elena Di Gioia, delegata alla Cultura del Comune di Bologna e Città metropolitana:
“La Fisarmonica verde di Andrea Satta compone un viaggio del racconto e della memoria nella forza dell’intreccio tra biografia personale e collettiva. Un progetto culturale e artistico che rilancia con forza il senso di come comporre memoria oggi nel racconto di padre in figlio, da Gavino Satta a Andrea fino al giovane Lao. La memoria si stringe le mani in questo passaggio di coraggio, libertà, verità, dignità di cui si veste la storia, nelle scelte personali che hanno segnato una storia collettiva che apre uno spaccato sulla deportazione di 650.000 soldati italiani di cui bisogna ancora raccontare. La responsabilità della memoria si nutre di storie di cui abbiamo bisogno per entrare nelle ferite della Storia e per uscirne più forti, più uniti, anche nei passaggi tra generazioni.
Abbiamo voluto sostenere l’arrivo del progetto La Fisarmonica verde a Bologna, a Villa Aldini, e ne festeggiamo anche la mappa di città lungo il percorso”.
Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti, fondatori di Archiviozeta: Siamo felici di far attraversare da Andrea Satta, con questo progetto itinerante di “ritorno a casa” con la sua incredibile esperienza di figlio di un deportato, due luoghi che in questi anni sono stati la nostra principale residenza artistica nonché scenografie di senso delle maggiori produzioni teatrali di Archiviozeta, due luoghi non riconciliati e scomodi ma ricchi di storia e di memoria. Da una parte una Villa neoclassica decadente sui primi colli bolognesi, già set di Salò di Pasolini e dall’altra il Cimitero militare germanico del passo della Futa (FI), il più grande sacrario tedesco della seconda guerra mondiale in Italia (oltre 30.000 caduti), sull’Appennino tosco-emiliano”.
Chi è Andrea Satta
Andrea Satta è il cantante dei Têtes de Bois con i quali ha inciso otto album. Ogni giorno fa il pediatra nella periferia romana. A supporto di questo lungo viaggio ci sarà il pulmino giallo dei Têtes de Bois, guidato a turno dai pedalatori che vorranno prendersi una piccola pausa dalla bicicletta e che trasporterà piccoli trolley, una bici di riserva per Andrea, una piccola ciclo-officina, la scenografia dello spettacolo “La Fisarmonica Verde” e molto altro.
Questa ambiziosa impresa è sostenuta e patrocinata da Città metropolitana e Comune di Bologna, ANEI, ANPI, ANED, Arci, Fiab, Comune di Roma, Regione Emilia-Romagna, Regione Toscana e tante altre realtà e città lungo il percorso.