Nel 2022 sono aumentate le imprese attive nell’area metropolitana bolognese e a Bologna città. È quanto emerge dall’analisi congiunta degli uffici di statistica della Città metropolitana e del Comune di Bologna su dati di fonte Camera di Commercio di Bologna.

Al 31 dicembre 2022 sono 94.549 le imprese registrate nel territorio metropolitano, di cui 84.527 risultano attive. Nel 2022 il bilancio tra imprese iscritte e cancellate è positivo: a fronte di 5.177 iscrizioni, ci sono state 4.662 cancellazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio), con un saldo positivo di 515 unità ed un tasso di crescita pari a +0,54.

Nel territorio metropolitano, 26 comuni su 55 presentano valori di tassi di crescita positivi. Tra questi, Castel del Rio è il comune che presenta la crescita più alta (+7,38), mentre Camugnano, Castel D’Aiano e Argelato sono in evidenza per il numero di imprese rispetto a 1.000 abitanti.
Rispetto ai settori, superano il 3% di crescita l’Istruzione e le Attività professionali. Si confermano i trend negativi di trasporto, agricoltura, commercio e manifattura.
In evidenza l’aumento di 16.523 addetti alle imprese (+4,1%), che nel 2022 salgono a quota 414.827. In questo caso, il settore maggiormente in crescita riguarda le Attività immobiliari (+4.963 addetti), in linea con l’andamento del numero di imprese attive. In crescita anche il numero degli addetti nell’Alloggio e ristorazione (+3.638 addetti), nonostante il parziale calo del numero di imprese.
Sono sostanzialmente stabili le imprese attive femminili, con un aumento di sole 12 unità (+0,07%), in aumento invece – per il secondo anno consecutivo – quelle giovanili, di 79 unità (+1,2%); ma sono soprattutto quelle straniere a rafforzare il trend di crescita, aumentando nel 2022 di 483 unità (+4,2%).
Le start-up innovative della città metropolitana di Bologna sono 347 (+2 rispetto al 2021). Si tratta di 4,1 start-up innovative ogni 1.000 imprese del territorio: un valore superiore alla media italiana (2,8) e – tra le 14 città metropolitane – dietro solo a Milano e Roma.

Qui lo studio sulle “Imprese nella Città metropolitana di Bologna nel 2022” elaborato dal Servizio Studi e Statistica della Città metropolitana di Bologna sulla base dei dati forniti dalla Camera di Commercio di Bologna.

A fine 2022 il numero di imprese attive nel comune di Bologna (33.142) è cresciuto rispetto all’anno precedente (226 unità in più, pari a +0,7%). Risultano in calo il commercio, il settore manifatturiero e sanità e assistenza sociale, mentre sono in crescita le imprese dei settori delle costruzioni, attività professionali e tecniche e attività immobiliari.
Nel 2022 crescono di 14 unità anche le imprese a guida femminile attestandosi a 7.303 imprese attive e rappresentano il 22% delle aziende operanti sul territorio comunale; in rialzo le imprese giovanili (+46 unità attive, +1,8%).
Crescono ancora gli stranieri titolari di imprese individuali (4.331, 160 in più rispetto a fine 2021; +3,8%).
Aumentano le imprese artigiane (+60 imprese nel 2022; pari a +0,7%); prosegue invece il trend negativo delle imprese cooperative con sede nel comune di Bologna, passate dalle 454 unità del 2021 alle 446 attuali.
Analizzando la forma giuridica, si registra una crescita delle società di capitale (+3,4% rispetto al 2021); diminuiscono le società di persone (-3,7%), tengono infine le imprese individuali (+0,7%).
Nel 2022 nella Città metropolitana di Bologna operano un terzo di start-up innovative attive in ambito regionale (347) e, tra queste, il 64,5% (224) hanno sede nel comune di Bologna con una diminuzione di 1,5 punti percentuali (era pari al 66% nel 2021).

Qui lo studio sulle “Le imprese a Bologna nel 2022” elaborato dall’Ufficio di Statistica del Comune di Bologna sulla base dei dati forniti dalla Camera di Commercio.

“​​​​​I dati annuali sulle imprese della città metropolitana – ha sottolineato Marco Panieri vicesindaco metropolitano con delega alle Attività Produttive e al Commercio – ci rendono orgogliosi e ci incoraggiano a proseguire nell’impegno delle politiche per il lavoro. Come testimoniato anche dai numeri dell’analisi annuale, ci confermiamo un territorio dinamico e in continua crescita, come traino a livello nazionale e nel quale trovano nuovo sviluppo anche e soprattutto le aree interne e montane, che spesso invece presentano indici più bassi. Questo è un risultato significativo e che ci rende orgogliosi, vista l’attenzione che riserviamo all’economia di prossimità e al commercio nei centri urbani più piccoli. Le politiche economiche di incentivo della Città metropolitana di Bologna, unite alle strategie per la promozione territoriale e il turismo, dimostrano di sostenere e sviluppare un tessuto economico variegato, sostenibile e giovane, anche in settori sensibili come la ricezione turistica e l’edilizia. Sottolineo infine l’imprenditoria giovanile, un’altra leva di cui ci siamo occupati e che per il secondo anno consecutivo vede numeri in crescita. C’è ancora molto da fare visto anche il quadro nazionale incerto, ma i numeri di oggi ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta e che è necessario proseguire in questo progetto che ha come focus la “Città della Scienza e della Conoscenza” come migliore strategia per supportare investimenti territoriali nel digitale e nell’innovazione, come il Tecnopolo di Bologna, capaci poi di “contaminare” i territori circostanti con la nascita di nuove realtà e sinergie. Ci tengo a ringraziare chi ha realizzato lo studio di analisi e la struttura tecnica del Settore Sviluppo Economico della Città metropolitana, molto prezioso per attrarre gli investimenti e valorizzare i nostri asset strategici.”