Quest’anno ricorre il trentunesimo anniversario delle stragi mafiose di Capaci e Via D’Amelio, dove persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Francesca Morvillo ed i poliziotti incaricati della loro tutela Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosma, Vincenzo Li Muli, Claudio Trama ed Emanuela Loi, nonché il trentesimo anniversario delle stragi che il folle delirio di onnipotenza di cosa nostra fece a Firenze, Roma e Milano.
Nel luogo dove avvenne la tremenda esplosione del 23 maggio, in particolare dove l’auto con i tre agenti di scorta che persero la vita fu catapultata, oggi sorge un giardino curato dall’Associamone Quarto Savona 15 (sigla radio dell’auto di scorta), amata da Tina Montinaro, vedova del capo scorta. Su questo terreno insistono diverse piante di ulivo, ciascuna dedicata ad una persona delle istituzioni caduta per mano mafiosa. Anche quest’anno l’associamone ha provveduto a raccoglierne i frutti e ricavarne un certo quantitativo di olio.
La Questura di Palermo, Insieme all’Associazione Quarto Savona 15, hanno ritenuto che sarebbe stato un segnale importante per tutto il Paese, nell’anniversario delle stragi mafiose, che il frutto nato dalla terra bagnata dal sangue di martiri della giustizia potesse assurgere a simbolo di redenzione, contemporaneamente diventando segno per tutti, cattolici e non, dell’autenticità e profondità del sentimento religioso, che mai deve perdere di vista la radicalità del messaggio evangelico: ama il prossimo tuo come te stesso. In considerazione di come, in un passato non lontano, cosa nostra abbia strumentalizzato il sentimento religioso di alcuni siciliani manipolandolo a giustificazione dei crimini più orrendi.
Il Questore di Reggio Emilia lo ha consegna al Vescovo Morandi durante la celebrazione del Precetto Pasquale lo scorso giovedì, 30 marzo. L’olio così dotato sarà utilizzato per la Santa Messa Crismale che si terrà, oggi, giovedì 6 aprile presso la Cattedrale Santa Maria Assunta.