Il settore delle costruzioni ha proseguito in Emilia-Romagna la dinamica positiva nel terzo trimestre 2022, sotto la spinta dei “bonus”, nonostante limiti di offerta (disponibilità di imprese, lavoratori e materiali), e gli incrementi dei listini.

Secondo l’indagine realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna relativa al terzo trimestre 2022, la fase di recupero ha portato a un ulteriore buon incremento del volume d’affari a prezzi correnti rispetto allo stesso periodo del 2021 (+5,5 per cento), nonostante un leggero rallentamento del ritmo della crescita, che risulta comunque significativo. Il volume d’affari ha ulteriormente distanziato il livello di attività dello stesso periodo del 2019 rispetto al quale risulta superiore dell’8,9 per cento.

 

Dimensione delle imprese.

La crescita trimestrale delle costruzioni continua a mostrare una non chiara correlazione tra dimensione d’impresa e andamento del volume d’affari sulla quale interferiscono le caratteristiche dei “bonus” indirizzati a favore del settore. Le numerose piccole imprese, da 1 a 9 dipendenti, che avevano invertito la precedente tendenza negativa solo nel secondo trimestre 2021, sono riuscite a realizzare un incremento del volume d’affari solo dell’1,0 per cento. Il recupero del livello di attività è stato invece notevole per le medie imprese, da 10 a 49 dipendenti (+10,7 per cento), forse per una maggiore capacità di fare fronte prontamente alla domanda connessa ai “bonus”.

Il ritmo della crescita per le grandi imprese, da 50 a 500 dipendenti, è risultato buono, ma più contenuto (+5,0 per cento).

 

Il registro delle imprese.

A fine settembre 2022 la consistenza delle imprese attive nelle costruzioni è risultata pari a 66.994 unità, con una decelerazione della crescita tendenziale (+535 imprese, +0,8 per cento). A differenza di quanto avvenuto nel recente passato, l’andamento della consistenza delle imprese attive nel settore delle costruzioni regionali è risultato meno dinamico di quello a livello nazionale (+2,2 per cento).

In termini assoluti, la crescita è stata più consistente per le imprese che effettuano lavori di costruzione specializzati (+323 unità, +0,7 per cento), che sono quelle più attive nelle ristrutturazioni e nei piccoli interventi, ma è stata più rapida per quelle che operano nella costruzione di edifici (+1,3 per cento, +211 unità).

Se si considera la variazione della base imprenditoriale secondo le classi di forma giuridica delle imprese, la tendenza positiva è stata determinata totalmente dalla crescita delle società di capitali (+7,6 per cento, +1.146 unità), mentre è venuto meno il contributo delle ditte individuali (-401 unità, -0,9 per cento). Effetto negativo per le società di persone (-3,2 per cento, -200 unità) e flessione (-1,0 per cento) della consistenza della compagine dei consorzi e delle cooperative, seppure più contenuta.

 

Previsione.

Secondo la stima elaborata a ottobre da Prometeia in “Scenari per le economie locali”, grazie ai piani di investimento pubblico e alle misure di incentivazione adottate dal governo a sostegno del settore, della sicurezza sismica e della sostenibilità ambientale, si sta registra per il 2022 una notevole crescita del valore aggiunto reale delle costruzioni (+13,8 per cento), che trainerà la spinta complessiva, anche se con una dinamica inferiore. La tendenza positiva subirà un forte rallentamento nel 2023 (+1,4 per cento), con lo scadere delle misure adottate a sostegno del settore e il rallentamento del complesso dell’attività. Il 2022 dovrebbe aver chiuso con valore aggiunto delle costruzioni superiore del 28,8 per cento a quello del 2019.