La gestione assistenziale-riabilitativa dei pazienti con lesioni del midollo spinale e le traiettorie di ricerca per i prossimi anni sono stati i principali temi dell’incontro svoltosi a Toledo, tra una delegazione dell’Istituto composta da Monika Zackova, Laura Simoncini – direttrici dell’Area Critica e dell’Unità Spinale – e Laura Calzà, responsabile dell’Attività scientifica e i vertici del Hospital Nacional de Parapléjicos (HNP) di Toledo, ospedale pubblico di riferimento in Spagna per il trattamento delle lesioni del midollo spinale.
«Ampliare e possibilmente consolidare le collaborazioni non solo in Italia ma anche all’estero – ha commentato il Direttore generale di Montecatone, Mario Tubertini – è uno degli obiettivi strategici che l’Istituto ha indicato nel piano approvato dal CdA; ecco quindi questa nuova opportunità con la prestigiosa struttura iberica che si somma a quelle in corso con il sistema accademico italiano, Inail e Aci, solo per citarne alcune».
Secondo Laura Simoncini, direttore dell’Unità Spinale, «le similitudini tra Montecatone e il centro riabilitativo di Toledo, che ha una numerosità di posti letto superiore alla nostra, costituiscono le premesse concrete per un futuro scambio di esperienze e crescita. A livello assistenziale e riabilitativo, Montecatone si allinea alle caratteristiche osservate durante la visita; di particolare interesse – ha proseguito Simoncini – la gestione dei pazienti mielolesi con ventilazione e tracheostomizzati, ospitati in un reparto dedicato ove sono presenti figure professionali come medici internisti e pneumologi, fisiatri e infermieri esperti nella gestione dei devices, oltre a fisioterapisti formati per la rieducazione respiratoria». Simoncini ha sottolineato l’interesse rispetto alla riabilitazione robotizzata e all’esperienza degli spagnoli: «Il laboratorio di biomeccanica, utilizzato sia a scopo clinico sia di ricerca, è dotato di un sistema stereofotogrammetrico integrato con rilevazione di EMG di superficie; ciò rappresenta un punto di forza e di collaborazione – ha proseguito – disponendo noi pure di un sistema di analisi del cammino installato di recente». Operativamente è già stato definito un calendario di incontri annuali da effettuarsi sulla condivisione di problematiche comuni e percorsi formativi. Concorde Zackova sulle opportunità di collaborazione «in tema di terapia antalgica – ha specificato – dove sarà possibile svolgere attività in comune, anche dal punto di vista formativo».
Molto interessanti anche le prospettive in ambito di ricerca, soprattutto traslazionale, perché secondo Calzà «la tipologia del paziente, simile a quella di Montecatone e la posizione geografica facilitano le cose; l’obiettivo è sottoscrivere accordi strategici che diano corso a una collaborazione strutturale, a studi multicentrici».