Per il 2008, il Servizio sanitario regionale avrà a disposizione 7 miliardi e 183 milioni di euro, secondo quanto prevede il riparto del Fondo sanitario nazionale tra le Regioni; l’aumento rispetto al 2007 è del 3,5%.
A queste risorse si aggiungono altri 150 milioni di euro che derivano dalla manovra di bilancio regionale: 100 milioni finalizzati a garantire l’equilibrio economico finanziario del Servizio sanitario regionale nel 2008, 50 milioni destinati al Fondo regionale per la non autosufficienza (che potrà contare complessivamente su 311 milioni di euro per l’anno in corso).
La Giunta regionale ha approvato la delibera di programmazione e finanziamento del Servizio sanitario regionale per il 2008 dopo il via libera dalla Commissione assembleare “Politiche per la salute e politiche sociali”.
“Con questa programmazione – ha detto l’assessore alle Politiche per la salute Giovanni Bissoni – dopo i buoni risultati del 2007, vogliamo perseguire sulla strada dell’innovazione e della qualità dei servizi, migliorare il governo delle liste d’attesa, in un contesto di equilibrio economico-finanziario di tutto il sistema, e quindi di tutte le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna”.
Tra gli obiettivi, indicati nelle “Linee di programmazione” parte integrante della delibera, il potenziamento dell’integrazione socio-sanitaria con il Fondo regionale per la non autosufficienza, il nuovo programma di assistenza odontoiatrica – che ha ampliato la fascia di popolazione a cui è destinato sia per reddito che per patologia – , la sicurezza sul lavoro, obiettivo fondamentale per il Servizio sanitario regionale a cui competono le attività di vigilanza e assistenza e un impegno forte di tutto il sistema regionale; l’investimento sulle tecnologie dell’informazione che vede, tra gli altri, l’ulteriore sviluppo del Progetto Sole (la rete informatica che prevede lo scambio di informazioni sugli assistiti, nel rispetto della privacy, tra medici di famiglia e i diversi servizi ospedalieri e territoriali), l’applicazione del Piano regionale (con i relativi piani attuativi locali) per la riduzione dei tempi di attesa per le visite e gli esami specialistici, una politica delle risorse umane orientata alla stabilizzazione progressiva del lavoro precario.
Dei 7,333 miliardi complessivi, 6,884 miliardi sono destinati al finanziamento dei Livelli essenziali di assistenza (vale a dire i servizi per la tutela, la cura e il recupero della salute garantiti dal Servizio sanitario nazionale), e al consolidamento del Fondo regionale per la non autosufficienza. Il riparto tra le Aziende Usl della quota per la copertura dei Lea riguarda una prima parte di 6,277 miliardi, poiché i restanti 607 milioni sono accantonati per un riparto successivo da definire con altra delibera di Giunta. I criteri per la suddivisione tra le Aziende Usl sono espliciti e predefiniti: numerosità della popolazione (calcolata al 1 gennaio 2007), ponderata sulla base delle caratteristiche socio-demografiche e di bisogno sanitario e d’assistenza nelle diverse aree geografiche della regione. Questo il riparto tra le 11 Aziende Usl: Piacenza 428 milioni; Parma 636 milioni; Reggio Emilia 713 milioni; Modena 963 milioni; Bologna 1.262 milioni; Imola 186 milioni; Ferrara 555 milioni; Ravenna 564, milioni; Forlì 274 milioni; Cesena 280 milioni; Rimini 416 milioni.
La suddivisione per livelli di assistenza dei 6,277 miliardi è così articolato: all’assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro va il 4,60% delle risorse (che diventano il 5,35 comprendendo il finanziamento dell’Agenzia regionale prevenzione ambiente, Arpa), all’assistenza distrettuale va il 50,40%, all’assistenza ospedaliera il 45%. Per quest’ultima un’attenzione specifica è riservata alla ricerca e all’introduzione di innovazioni tecnologiche (area che è monitorata da un Osservatorio regionale dedicato) e al progressivo ampliamento delle reti Hub & Spoke e all’integrazione con i servizi sanitari e socio-sanitari del territorio. Per i programmi regionali di ricerca e innovazione sono destinate anche altre risorse: 95 milioni al sistema integrato Servizio sanitario-Università; 50 milioni a progetti di innovazione di valenza regionale e al finanziamento di funzioni e strutture regionali.