L’operazione “cotenna rancida”, effettuata dalla Guardia di Finanza grossetana, ha coinvolto anche le città di Modena e Napoli. Il bilancio ha portato all’accertamento di 17 tonnellate di prosciutti avariati e rigenerati, alla chiusura di due fabbriche nel Senese e alla denuncia di quattordici persone.
Le indagini erano iniziate l’8 aprile scorso quando i militari avevano sequestrato un carico di 180 chili di prosciutti avariati, di cui parte era stata venduta porta a porta. Due persone allora erano state denunciate. Qualche giorno dopo si aggiunse un secondo sequestro di circa due tonnellate di prosciutti avariati e nascosti in un camion Mercedes, alla periferia di Grosseto. Le indagini si diressero nei confronti due grossisti, uno modenese e l’altro napoletano, che, durante i precedenti sequestri, erano finiti nei guai. Tra Modena e Napoli vennero sequestrate altre tre tonnellate e, alla fine, le fiamme gialle erano risalite ad altre due fabbriche del Modenese, che avevano lavorato e conservato i prosciutti in maniera non idonea. In quella circostanza sono state sequestrate altre sette tonnellate di prodotto.
I controlli della Guardia di Finanza hanno accertato come i prosciutti fossero stati sottoposti a un processo di “toilettatura”, disossatura e confezionamento sottovuoto. Altre due tonnellate, infine, erano state confezionate ed esportate in paesi dell’Unione europea. In tutto sono state denunciate, per frode in commercio e ricettazione, quattordici persone, e sequestrate 17 tonnellate di prosciutti, oltre a due assegni rubati e protestati.