Sarà inaugurata il 1 maggio la nuova rotatoria di Pozza, all’incrocio tra via per Vignola e la Nuova Estense. L’opera stradale è in funzione ormai da tempo e ha portato notevoli vantaggi alla viabilità; il 1 maggio è prevista l’inaugurazione ufficiale della grande opera realizzata dallo scultore Davide Scarabelli collocata sulla rotatoria.
Sarà inaugurata il 1 maggio la nuova rotatoria di Pozza, all’incrocio tra via per Vignola e la Nuova Estense. L’opera stradale è in funzione ormai da tempo e ha portato notevoli vantaggi alla viabilità; il 1 maggio è prevista l’inaugurazione ufficiale della grande opera realizzata dallo scultore Davide Scarabelli collocata sulla rotatoria.
L’opera, intitolata “A est di Maranello”, è composta da alcune grandi colonne inclinate e da una stella centrale che rappresenta una “rosa dei venti” orientata in base ai quattro punti cardinali, composta da materiale ceramico. Di notte l’opera sarà illuminata, creando un effetto molto suggestivo. L’inaugurazione è prevista alle ore 12 nell’area del Sagrato dell’Oratorio di Sant’Anna a Pozza, alla presenza del sindaco Lucia Bursi e di Davide Scarabelli.
“La Nuova Estense”, spiega l’autore dell’opera, “non è solo un nastro d’asfalto che collega l’Appennino alla città, ma è anche, per quanti da sempre vivono in montagna, la Porta che rappresenta il punto di ritorno alle radici. E’ da queste considerazioni che è scattato tempo fa il progetto di una grande scultura che, oltre ad essere un punto di riferimento per il territorio e un segnale geografico che indica, attraverso i punti cardinali, la direzione che dobbiamo percorrere, simboleggia l’idea stessa della montagna nella sua monumentalità. Le colonne che compongono l’opera A Est di Maranello sono tormentate come la nostra vita e si piegano sotto il peso della sofferenza pur rimanendo diritte e fiere, si ergono tra alti e bassi, tra momenti di gioia e di inquietudine e al di là di esse si staglia l’imponenza delle montagne e su di loro l’infinito”. Alla realizzazione dell’opera hanno contribuito le Ceramiche Ascot e Dom di Solignano di Castelvetro.