Gli impianti di riscaldamento domestici si potranno accendere a partire da sabato 22 ottobre invece che, come di consueto, dal 15 ottobre. Per limitare il consumo di gas, infatti, il Governo ha emanato lo scorso 6 ottobre il decreto che accorcia il periodo di funzionamento degli impianti di riscaldamento, ritardando di una settimana l’accensione e anticipando, sempre di una settimana, lo spegnimento.
A Modena, inserita nella fascia climatica “E”, la possibilità di accendere il riscaldamento slitta, quindi, dal 15 al 22 ottobre, e gli impianti potranno funzionare fino al 7 aprile 2023 (invece del 15 aprile). Il decreto, inoltre, prevede che il riscaldamento possa rimanere acceso fino a un massimo di 13 ore al giorno (invece di 14) comprese tra le 5 e le 23, e la riduzione di 1 grado della temperatura, che passa così da 20 a 19 gradi consentiti, con una tolleranza di 2 gradi.
Le nuove disposizioni non si applicano a ospedali, cliniche, case di cura e alle strutture per anziani, minori e persone fragili; alle scuole d’infanzia e agli asili nido; alle piscine e agli edifici adibiti ad attività industriali e artigianali nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione.
Allineandosi all’obiettivo di limitare il consumo di gas anche attraverso l’applicazione di buone pratiche, il Comune di Modena ha adottato per i propri uffici le linee guida proposte dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile) che vanno dalla possibilità di ritardare ulteriormente la data di accensione del riscaldamento alle buone abitudini da acquisire per ridurre i consumi dell’illuminazione e degli strumenti tecnologici.
L’amministrazione, inoltre, insieme ad altri Comuni della provincia, ha aderito all’iniziativa di Anaci Modena (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari) che diffonderà tra i propri soci un vademecum con le buone pratiche che si possono adottare per ridurre il consumo degli impianti condominiali, tra le quali il posticipo a novembre dell’accensione delle centrali termiche, l’anticipo dello spegnimento a fine marzo e l’accensione degli impianti per un massimo di sette ore nei mesi con temperature minime di almeno 7 gradi all’esterno. Tra i comportamenti virtuosi sono segnalati anche la chiusura delle tapparelle di sera e di notte, la chiusura delle valvole termostatiche e delle porte nelle stanze meno utilizzate, l’eliminazione di ogni tipo di barriera fisica frapposta agli elementi radianti, l’eventuale utilizzo di pompe di calore (più efficienti degli impianti a gas) nei periodi più miti, chiudendo tutte le valvole termostatiche.