In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale celebrata ogni anno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il 10 ottobre, l’Azienda USL di Bologna, l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, il Comune di Bologna e la Città metropolitana, in collaborazione con numerose realtà dell’associazionismo e della cooperazione sociale, coinvolgono la città proponendo un confronto sul benessere individuale e collettivo, con l’obiettivo di attivare azioni concrete e partecipate.

 

È infatti ormai noto che il periodo pandemico sia stato accompagnato da un significativo incremento di molti indicatori, segno del profondo disagio vissuto dagli individui all’interno delle diverse comunità. Peraltro, l’emergenza covid-19 ha portato nella vita di ciascuno la consapevolezza di quanto incertezza, fragilità e resilienza si intreccino con il contesto sociale e contribuiscano alla salute mentale dell’intera collettività.

In questo senso, quindi, è diventato urgente parlare di salute mentale come bene comune: ecco perché per renderlo realtà “ci vuole una città”.

La Giornata mondiale della Salute mentale di quest’anno ci offre l’occasione per avviare una conversazione su questi temi aperta alla città. Non solo quindi agli specialisti del settore, ma a tutti coloro che a vario titolo sono interessati, e che soprattutto sono disponibili ad assumersi impegni, piccoli o grandi. Questi potranno essere sviluppati in modo condiviso attraverso azioni concrete, affinché contribuiscano a rendere ancora più ampio e articolato il “sistema di opportunità per la salute mentale” in tutti i territori della Città metropolitana.

Per andare in questa direzione sono stati organizzati trenta tavoli di conversazione in vari luoghi della città, anche dell’Università, dislocati nei 6 Distretti sanitari dell’Azienda USL di Bologna; i tavoli sono aperti alla partecipazione attiva di tutte le persone interessate alle quali, per motivi organizzativi,  si consiglia l’iscrizione utilizzando il sito https://site.unibo.it/gmsm2022/

 

Ogni tavolo proporrà non solo una riflessione generale, ma anche temi specifici che faranno riferimento alle Cinque Vie del Benessere.  Un recente studio, infatti, ha dimostrato che gran parte degli interventi di provata efficacia nel contribuire al benessere delle persone sono riconducibili all’essere attivi, curiosi, continuare ad imparare, costruire e mantenere relazioni interpersonali ed essere generosi.

I tavoli di conversazione saranno facilitati dagli organizzatori, in molte occasioni esponenti delle realtà dell’Associazionismo e Cooperative sociali che si sono spese insieme alle istituzioni. L’obiettivo condiviso è favorire la conoscenza, sensibilizzare, ma soprattutto riflettere con la popolazione su cosa poter fare di concreto per contribuire alla Salute mentale nel territorio.

A tal fine il viaggio di conoscenze, dialoghi, confronti che avrà luogo a partire dal 1 ottobre nei 6 Distretti sanitari dell’Azienda USL di Bologna, si concluderà con la condivisione di impegni, azoni e sfide in un evento pubblico in programma venerdì 14 ottobre dalle ore 16.30 in Piazza Dalla. Un momento che, anche grazie al contributo di Alessandro Bergonzoni, servirà a ricomporre tutti gli stimoli del viaggio condiviso in un solo mosaico, capace di restituire alla città fragilità e resilienza di un’intera comunità, pronta ad unire le forze per contribuire a far crescere la Salute mentale come bene comune.

 

Dati del Dipartimento Salute Mentale 2019-2021

Negli ultimi anni i centri di Salute mentale dell’Azienda USL di Bologna si sono trovati ad accogliere presso i propri servizi un numero in continua crescita di persone adulte in carico ai servizi territoriali: si è passati da 1.209 nuovi utenti del 2019, a 1.888 nuovi utenti del 2020, fino a raggiungere i 4.824 nuovi utenti del 2021. In particolare, nel 2021 sono state complessivamente 15.215 le persone adulte prese in carico dai servizi, di cui il 10% giovani adulti di età compresa tra i 18 e 24 anni, contando in totale circa 150.000 prestazioni erogate nel corso di tutto l’anno.

Allo stesso modo, per quanto riguarda i servizi territoriali della Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza, si è passati dalla presa in carico di 3.198 nuovi utenti minorenni nel 2019 a 3.740 nuovi utenti nel 2021, passando dal 7.5% al 7.8% dell’intera popolazione target di età compresa tra 0-17 anni che nel 2021 contava complessivamente 132.304 ragazzi.