Torna in doppia versione, sia live che streaming, Some Prefer Cake – Bologna Lesbian Film Festival, il festival internazionale di cinema lesbico realizzato dall’associazione Luki Massa Aps con la direzione artistica dell’agenzia Comunicattive, quest’anno alla sua quattordicesima edizione. L’evento in presenza si svolgerà da venerdì 23 a domenica 25 settembre a Bologna al Nuovo Cinema Nosadella (Via dello Scalo 21, Via Lodovico Berti 2/7), mentre dal 26 settembre al 2 ottobre sarà visibile su openddb.it la versione in streaming, con una selezione dei film proiettati in sala.

Attraverso il flusso delle immagini di 29 film Some Prefer Cake propone temi importanti per la comunità lesbica. Fra le ospiti più attese Esther Newton, antropologa statunitense e pioniera dei gender studies, e la regista Jean Carlomusto, attivista e artista multimediale che, nel documentario Ester Newton made me gay (Usa, 2022), in anteprima italiana sabato 24 settembre, racconta la vita e le passioni della studiosa che ha dedicato la propria esistenza a decostruire attraverso i suoi saggi l’idea di naturalità del binarismo sessuale e dell’eterosessualità.

Fra le ospiti internazionali anche Nancy Otto, che presenterà in sala in anteprima italiana Prognosis – Notes on living (Usa, 2021). Il documentario racconta l’ultimo periodo di vita della compagna Debra Chasnoff, documentarista anticonformista e vincitrice dell’Oscar nel 1992, scomparsa nel 2017 a 60 anni per un tumore al seno. Chasnoff è stata una delle più importanti registe lesbiche americane. Il suo It’s Elementary del 1996, incentrato su come dovrebbe essere trattato l’orientamento sessuale nella scuola primaria, è un documentario fondativo della cinematografia LGBT, che ha anticipato il grande movimento sviluppatosi negli ultimi anni intorno all’educazione alle differenze.

Il filo conduttore di questa edizione è la voglia di raccontare storie di vita di lesbiche comuni in lotta per rivendicare la propria esistenza in una società troppo spesso violenta ed escludente. Così si si passa dal raccontare la lotta per i diritti di due madri in Ungheria (Her Mothers), ai sogni della giovane leader di un gruppo musicale libanese (Sirens), al Sud America con 3 film: la fiction Marte Um, che racconta le vicende dell’adolescente Eunice e della sua famiglia nel Brasile di Bolsonaro, il documentario Luchadoras, storia di tre coraggiose lottatrici di Ciudad Juárez, città messicana nota per i suoi alti tassi di femminicidi, Petit Mal (foto), fiction colombiana che esplora il tema del poliamore.

Storie anche dal passato con Nelly and Nadine (Svezia, Belgio, Norvegia, 2022), documentario, presentato in collaborazione con Archivio Aperto, che ricostruisce la storia segreta di un amore lesbico nato nel campo di concentramento di Ravensbrück e proseguito dopo la fine della guerra.

I cortometraggi,  gli eventi culturali e la mostra fotografica

Non solo lungometraggi! Come ogni anno il festival dà spazio anche ai cortometraggi con un focus sugli immaginari erotici lesbici (venerdì 23 alle 23 nella sezione lesbian Pleasure, insieme a poesie e performance) e la formula “Corti a Colazione” di sabato e domenica.

Due le presentazioni dei libri in programma.  Il nostro mondo comune (ed. Asterisco, 2020), riedizione di un testo fondamentale, pubblicato nel 1983, per rivendicare il ruolo svolto dalle lesbiche all’interno del movimento femminista, e Cosa può un compost. Fare con le ecologie femministe e queer di Antonia Anna Ferrante (Ed. Luca Sossella, 2022). Per tutta la durata del festival sarà possibile visitare la mostra fotografica di Cloudy Moroni  “Queer Rome, Queer Love”.

Ogni pomeriggio inoltre ci sarà uno spazio dedicato alla musica con la selezione musicale delle dj transfemministe queer della Collettiva Elettronika di Bologna.