Oggi, 7 giugno, ricorre la Giornata mondiale della sicurezza alimentare istituita dall’ONU per sensibilizzare alla prevenzione delle malattie trasmesse da alimenti e proteggere la salute dei consumatori.

Ogni anno, una persona su dieci si ammala dopo aver ingerito cibo contaminato. Le stime dell’OMS parlano di 600 milioni di persone ammalate e 700.000 decessi ogni anno per alimenti contaminati da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche. Secondo la FAO, la pandemia Covid-19 ha reso ancora più evidente l’importanza delle questioni relative alla sicurezza alimentare, come igiene, resistenza antimicrobica, malattie zoonotiche, frodi alimentari e cambiamenti climatici.

“Cibo più sicuro, per una salute migliore” è il tema deciso da FAO e OMS per la Giornata 2022, per sottolineare come la sicurezza degli alimenti sia essenziale per la salute: solo quando il cibo è sicuro possiamo beneficiare di tutto quello che apporta, dal contenuto nutrizionale agli aspetti psicologici e relazionali positivi che derivano dalla sua condivisione.

Un cibo non sicuro, oltre a causare patologie, può peggiorare altre condizioni come ad esempio determinare un rallentamento dello sviluppo e della crescita nei bambini, portare a malattie croniche e influire sulla salute mentale.

La maggior parte delle patologie di origine alimentare sono, però, prevenibili: i nostri comportamenti, assieme alla corretta gestione della filiera alimentare, possono prevenire le infezioni da patogeni e le malattie da residui chimici, da biotossine o da altre sostanze nocive.

5 consigli per evitare rischi in cucina

1. Tieni pulito. Lava le mani prima di manipolare gli alimenti e sanifica le superfici, gli attrezzi e i contenitori che entrano in contatto con gli alimenti

2. Separa gli alimenti crudi da quelli cotti. Tieni carne e pesce crudo separati dagli altri cibi, sia mentre li prepari che quando li conservi. Usa coltelli e utensili diversi per manipolare prodotti crudi e cotti

3. Cuoci bene gli alimenti. Cuoci completamente gli alimenti, soprattutto la carne, le uova e il pesce. Porta a ebollizione zuppe e stufati, per raggiungere temperature oltre i 70°C. I cibi già cotti devono essere riscaldati completamente prima del consumo

4. Conserva gli alimenti alla giusta temperatura. Non lasciare cibi cotti a temperatura ambiente per più di due ore. Raffredda velocemente gli alimenti cotti o deperibili, conservali sotto ai 5°C  e consumali entro tre giorni. Non scongelare i prodotti a temperatura ambiente ma usa il frigorifero

5. Usa acqua e materie prime sicure. Scegli cibi freschi e sani, preferisci alimenti trattati per renderli sicuri, come ad esempio il latte pastorizzato. Lava frutta e ortaggi con acqua potabile, specialmente se da consumare crudi. Non utilizzare alimenti la cui data di scadenza è superata.

 

Le malattie trasmesse da alimenti nel territorio dell’Azienda USL di Bologna

Nel territorio dell’Azienda USL di Bologna negli ultimi tre anni sono stati registrati 11 focolai di malattie trasmesse da alimenti e acqua, il principale dei quali nel 2019 con una contaminazione dell’acqua del protozoo Giardia che ha riguardato 199 persone infettate. I restanti focolai hanno riguardato infezioni da salmonella (2 nel 2021 e 1 nel 2019), altre intossicazioni batteriche (3 nel 2019 e 1 nel 2021) per un totale di 27 persone coinvolte.

 

I controlli dell’Azienda USL nella filiera alimentare

L’Unità Operativa Igiene Alimenti e Nutrizione del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Bologna, insieme alle unità operative veterinarie, effettua controlli su tutta la filiera della produzione alimentare per garantire adeguati  livelli di sicurezza degli alimenti prodotti, trasformati e commercializzati sul territorio.

Nel 2020 sono stati effettuati 1.614 controlli a operatori del settore alimentare che si occupano di produzione, trasformazione, vendita e somministrazione di alimenti e 207 controlli nell’ambito della ristorazione collettiva per utenze sensibili (scuole, ospedali, residenze per anziani). Nel 25% dei casi sono state emesse prescrizioni per risolvere le non conformità rilevate e sono state effettuate 45 sanzioni.

Nell’ambito degli alimenti di origine animali sono state controllate 216 attività, tra cui macelli, centri di lavorazione della selvaggina e di trasformazione della carne, prosciuttifici, caseifici, depositi di alimenti. Nei 7 macelli presenti sul territorio sono stati ispezionati  5.404 bovini, 8.301 suini, 1.718 ovicaprini e 8 equini. Sono stati svolti 141 sopralluoghi in 118 esercizi al dettaglio registrati come macellerie, pescherie e depositi. In 56 strutture sono state rilevate non conformità che hanno comportato l’emissione di prescrizioni e sanzioni.

L’attività di campionamento e analisi di laboratorio degli alimenti hanno visto il prelievo di 15.912 campioni su carni, salumi, latte, formaggi, miele e prodotti della pesca, rilevando irregolarità in meno dello 0,2% dei casi, oltre a 491 campioni di alimenti di origine vegetale, senza riscontrare irregolarità, e 2.653 campioni di acqua potabile, che hanno registrato irregolarità in meno dello 0,5% dei casi.

Per l’esportazione di alimenti sono stati rilasciati 2.311 certificazioni, mentre nell’ambito dell’allerta alimentare sono state gestite 358 segnalazioni per alimenti e mangimi, di cui 8 originate dal territorio dell’Azienda USL di Bologna.