I risultati raggiunti nel 2007 da Banca Popolare dell’Emilia Romagna sono così buoni che difficilmente nel 2008 l’istituto potrà batterli, lo ha detto l’amministratore delegato, Guido Leoni, nella conferenza stampa
tenuta al termine dell’assemblea di oggi a Modena per la nomina di un amministratore e alcune modifiche statutarie.


“Il 2007 è stato molto bello – ha detto Leoni – il 2008 temo non lo sarà altrettanto. Non
perché la banca abbia perso mercato ma perché è tutta l’economia
che non va: le famiglie sono indebitate, l’economia è bloccata,
la situazione non funziona”. “Dal momento che noi non abbiamo preso rischi ne sulla finanza ne
sul credito – ha proseguito – penso che sarà un buon anno anche il 2008 Però temo
che forse dovremo interrompere la nostra storia di record su
record. Spero di essere smentito, ma forse nel 2008 non
riusciremo a superare il 2007”.

Le modifiche allo statuto erano oggetto della assemblea straordinaria (approvate con voto palese) mentre la parte ordinaria (voto segreto) era concentrata sulla conferma o bocciatura dell’assemblea di Ettore Caselli (ex direttore generale, ora sostituito da Mimmo Guidotti) come consigliere di amministrazione (era stato cooptato dal Cda a fine anno al posto di Paolo Ferrari che ha raggiunto l’età di 80 anni). Nomina che alla fine è stata approvata nonostante le sottolineature sulla gestione del ”caso Italease” (BPER è azionista al 6,7%).

L’amministratore delegato di Bper ha poi escluso, per il momento, il passaggio del titolo dal mercato
Expandi alla quotazione sul listino principale, ma per il futuro
non si sa mai. Le ragioni per cui non viene
avviato un percorso di quotazione al Mta sono sia di opportunità
‘politica’ che di situazione negativa del mercato.

“E’ chiaro – ha dichiarato Leoni che un titolo come il nostro dovrebbe essere in Borsa.
Però la nostra è una situazione speciale. Abbiamo circa 90mila
soci, che sono in Emilia Romagna per il 93%, di cui la metà a
Modena. Il titolo non ha grandi oscillazioni ma va sempre meglio
del mercato, è una sorta di garanzia per tanti soci emiliani.
Portarlo su un mercato dove per forza di cose non potrebbe non
risentire dell’andamento generale ho paura che possa portare a
qualche ‘mutazione’ che non mi piacerebbe”.

“Però – ha aggiunto – mai dire mai. Io aspetto un momento più
sano e più tranquillo del mercato. Comunque stare sotto traccia
non ci crea danni particolari. Certo così abbiamo meno
investitori istituzionali e meno fondi, ma abbiamo tante famiglie
emiliane, ed è una bellezza”.