Un augurio per l’8 marzo a tutte le donne reggiane da parte del sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, intervenuto l’altra sera con un saluto prima dello spettacolo organizzato dal Comune al Centro internazionale Malaguzzi, dall’assessore alle Pari opportunità Gina Pedroni per il ciclo di iniziative “Un giorno all’anno non ci basta”.

Saluto simbolico alle donne presenti, al pubblico, per tutte le donne di Reggio.
Nel centenario dell’8 marzo, dedicato alle oltre cento operaie americane morte in un incendio in fabbrica, il sindaco ha ricordato come sia tristemente attuale il tema della sicurezza sul lavoro: “Ancora oggi ci troviamo davanti alla necessità di un’assunzione collettiva di maggiori responsabilità e di tutela dei diritti dei lavoratori tutti. Ogni persona che esce al mattino per andare al lavoro deve avere la certezza di poter tornare a casa la sera”.
Il sindaco ha ringraziato le donne di Reggio Emilia come “prime protagoniste dell’azione del Comune” e “grandi alleate della città nei suoi momenti decisivi, ad esempio quando si trattò di progettare nuovi servizi per l’infanzia”.
Il sindaco ha ricordato che la macchina comunale, i servizi alla persona, la sua organizzazione, le scuole e i nidi, gli sportelli ai cittadini, sono all’80% in mano alle donne. “E’ quindi in massima parte ascrivibile a loro la efficienza e la efficacia dei nostri servizi”.

Le donne sono infatti 1.032 su 1.419 dipendenti del Comune a tempo indeterminato, e di queste quasi il 25% è part time. Ci sono anche 211 dipendenti a tempo determinato, delle quali il 38% è part time, mentre 120 dipendenti donne usufruiscono dei permessi della legge 104 per l’assistenza ai famigliari.
Complessivamente il territorio di Reggio Emilia non è distante dal raggiungere, come stabilito a Lisbona a livello europeo, il 60% di donne occupate, mentre in Italia siamo al 46,3%. Anche le imprese femminili continuano a crescere.

Tuttavia, mentre si parla di queste conquiste, “abbiamo ben presente i costi esistenziali e personali per le donne che perseguono la propria autonomia, la realizzazione personale, e abbiamo presente quante di loro ancora oggi sono discriminate nel momento in cui diventano madri, se non addirittura costrette ad abbandonare il lavoro”.
Le politiche e i servizi del Comune, seppur avanzati, sono quindi chiamati “per primi ad essere al fianco di donne che sempre più (e non sempre meno, come dovrebbe essere) si fanno carico di doppi o tripli ruoli, delle generazioni sandwich, delle madri e mogli di origine straniera, delle giovani donne che desiderano costruirsi un futuro intelligente e non precario. Siamo convinti che la libertà delle donne – nel senso di una condizione di piena opportunità e diritti – sarebbe una condizione di libertà e opportunità di tutti: questa è la direzione in cui agire”.
A Reggio Emilia, ha ricordato Delrio, “le donne sono state protagoniste dei momenti più impegnativi della storia della città. Negli anni Cinquanta e Sessanta furono capaci di imprimere una svolta lungimirante nei servizi di questa città, in un’alleanza che, mentre leggeva e interpretava le trasformazioni, ha saputo formulare una risposta non solo per i bambini, per le madri lavoratrici, ma per tutta la comunità. Ancora oggi di quell’alleanza con le donne reggiane la città ha bisogno. Ha bisogno del loro sguardo lungo, che comprende tutti e del loro sorriso per affrontare le sfida della nostra comunità, per elaborare nuove politiche di diritti e di pari opportunità, per dare vita insieme a conciliazione dei tempi della città, non per spingere ancora oltre gli impegni di ciascuno, ma per avere più tempo e opportunità di relazioni e una migliore organizzazione di vita”.