Il Dolore Toracico Acuto non traumatico (DTA) costituisce il 2,8% del volume totale degli accessi al Pronto Soccorso del Policlinico ed è una delle patologie che più frequentemente vengono denunciate dai pazienti. Un’indagine sulla gestione di questi casi, condotta tra il 2006 ed il 2007, che verrà presentata mercoledì 12 marzo 2008 alle ore 13.30 nella Sala Riunioni della Struttura Complessa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena (Largo del Pozzo 71 – IV piano) consentirà di aprire una riflessione sul trattamento di questi dati.
La cardiopatia ischemica, infatti, è attualmente il maggiore problema di salute in tutte le nazioni del mondo occidentale e la Sindrome Coronarica Acuta (SCA) rappresenta uno dei fattori più comuni di ospedalizzazione. Negli Stati Uniti si stima che il dolore toracico acuto non traumatico (DTA) costituisca il 5-7% del volume totale degli accessi ai Dipartimenti di Emergenza e sia responsabile di circa il 25% dei ricoveri totali disposti dal Pronto Soccorso. In Italia, secondo i dati del Ministero della Sanità relativi al 1996 sono state effettuate in quell’anno 37.444 dimissioni con diagnosi di “dolore toracico” aspecifico che hanno necessitato di una degenza media di 4.2 giorni, mentre ben il 43.4% dei pazienti che ha avuto una degenza superiore a 4 giorni.
I dati del Policlinico di Modena risultano sostanzialmente in linea con i dati nazionali. In molti casi i sintomi del dolore toracico acuto possono nascondere un infarto o un’angina che necessitano di ricovero immediato ma anche patologie più lievi che non rendono indispensabile il ricovero o più approfonditi accertamenti.
“L’entità del fenomeno, – spiega il dottor Antonio Luciani dell’Osservazione Breve Intensiva (OBI) del Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza del Policlinico – le conseguenze potenzialmente letali e le implicazioni finanziarie e medicolegali, che comporta una sottovalutazione del fenomeno a livello delle figure professionali e delle strutture coinvolte, rendono più che mai necessaria una uniformità nei percorsi diagnostico-assistenziali tale da rendere efficiente ed efficace il soccorso di questi pazienti fin dal primo contatto con il sistema sanitario. Il problema che si pone ai medici ed alle strutture sanitarie è dunque di poter dimettere il paziente in sicurezza, cioè dopo aver accertato non si tratti di una Sindrome Coronarica Acuta. L’Osservazione Breve Intensiva ha tra i suoi scopi quello di mantenere in osservazione per massimo 24 ore pazienti potenzial-mente critici, in modo da scongiurare dimissioni affrettate o a rischio”.
Per questo da tre anni l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, dal 2005, si è dotato di un protocollo specifico per la gestione del Dolore Toracico Acuto non traumatico che ha proprio lo scopo di gestire al meglio queste problematiche.
“Lo studio avviato – afferma il Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena dottor Maurizio Miselli – ci conforta nella convinzione che nessun caso va sottovalutato e che l’istituzionalizzazione di buone procedure e un appropriato ap-proccio alle patologie consente di scongiurare davvero complicanze più gravi per gli utenti. L’esperienza dell’OBI da questo punto di vista conferma che quando si opera con serietà e rigore, caratteristiche che distinguono tutti i nostri professionisti, i pazienti trovano nelle strutture sanitarie pubbliche prestazioni di assoluta qualità”.
Per quanto riguarda lo studio si è verificato che i pazienti ricoverati per DTA nel 2006 sono stati 1.614 e 1.661 nel corso del 2007. Lo studio ha valutato parametri quali le dimissioni inappropriate (pazienti dimessi che sono ritornati e Pronto Soccorso entro 30 giorni) e i ricoveri inappropriati (la cui diagnosi finale è stata di patologia lieve che non giustificava il ricovero). Per quanto riguarda i 629 pazienti dimessi dal PS nel 2006, solo 10 dimessi dal PS e uno dimesso dall’OBI sono tornati entro 30 giorni dalla dimissione. Di questi 11 pazienti dimessi dal PS o dall’OBI, solo 3 sono stati ricoverati a seguito del secondo accesso. L’indagine ha fatto luce anche sui decessi dei pazienti dimessi dall’OBI e dal PS entro 30 giorni dalle dimissioni (1 nel 2006 e 4 nel 2007) ed è stato evidenziato che cause di morte non erano riconducibili al DTA per il quale si erano rivolti al PS.
“Se consideriamo i ricoveri inappropriati dei pazienti giunti al PS del Policlinico di Modena per DTA, da un numero di 374 nel 2002, si è passati a 97 nel 2007 (il 17% dei 568 pazienti che sono stati ricoverati per DTA al Policlinico di Modena nel 2007). Questi valori sono inferiori dell’8-13% a quelli proposti dal NHS e sottolineano l’utilità di un’area di Osservazione Breve Intensiva”.
Ha spiegato il dottor Daniele Giovanardi, Direttore della Struttura Complessa Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza.