Contributi e ristori per il settore, diminuzione delle accise, incentivi a superficie alle aziende per aumentare le produzioni nazionali di colture che oggi importiamo, semplificazione per l’avvio degli impianti delle fonti energetiche alternative, rinvio della nuova Pac, sblocco di tutti i pagamenti sospesi, interventi sui mutui e ristrutturazione del debito.
Sono alcuni degli interventi che possono fornire un primo aiuto al settore dell’agricoltura italiana messa a dura prova dalla situazione già difficile dovuta agli aumenti dei costi energetici, a cui si sono aggiunte le conseguenze della guerra in Ucraina in termini di approvvigionamenti e di mercato.
In sede di Conferenza delle Regioni, su questi temi si sono confrontate le Regioni italiane nel corso dell’incontro avuto con i ministri delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli e della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
Gli assessori all’Agricoltura delle Regioni sono al lavoro per consegnare alla Conferenza un documento con le priorità da porre al Governo.
“I dieci grandi temi sui quali presenteremo a brevissimo un documento- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi– richiedono risposte dal Governo per cercare di contenere il forte contraccolpo economico che potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole e la produzione alimentare locale e nazionale, iniziando a ragionare sul futuro dell’intera agricoltura italiana”.
Per quanto riguarda poi le scadenze e l’entrata in vigore della nuova politica agricola comunitaria, secondo Mammi “occorre rinviare la scadenza e utilizzare il maggiore tempo a disposizione per fare un’analisi di impatto precisa sulla produttività dei sistemi agricoli europei alla luce delle nuove regole Pac e capire come aggiornarle, integrarle e migliorarle. Serve più tempo per poter aggiornare la Pac rispetto al nuovo scenario internazionale e modificare il piano strategico nazionale che non può non tenere conto del contesto”.
“Inoltre- chiude l’assessore– serve la disponibilità di aree agricole, messe a riposo per rispettare condizionalità ambientali ma che in questo momento, anche provvisoriamente, vanno rimesse in gioco e in produzione”. Il calcolo è di circa 8 milioni di ettari in Europa e 17mila e 200 ettari in Emilia-Romagna.
Le richieste delle Regioni, in dettaglio
Le Regioni chiedono provvedimenti rapidi da parte del Governo per contributi straordinari alle aziende agricole sul modello ristori Covid per affrontare l’aumento dei costi energetici, materie prime e fertilizzanti; interventi sui mutui e sul debito bancario. E ancora un piano di incentivi economici a ettaro per aumentare la produzione nazionale delle colture su cui siamo più deficitari e che importiamo, soprattutto da Ungheria e Russia. Azioni specifiche dovranno riguardare le criticità croniche legate ai grandi carnivori e agli ungulati e le specifiche difficoltà dei settori della pesca, lattiero-caseario e dei seminativi.
Le Regioni inoltre chiedono maggiore semplificazione per le aziende per l’uso delle fonti energetiche alternative; una nuova taratura del Pnrr più vicina alle esigenze dei territori e l’allentamento temporaneo alle regole sugli aiuti di Stato deciso per la pandemia.