“Le misure anticovid definite per legge, a partire dalla richiesta di green pass, sono state applicate con attenzione alle manifestazioni e agli eventi organizzati o co-organizzati dall’Amministrazione comunale. E, da controlli della Polizia locale e dalle Forze dell’Ordine, così è stato per gli altri eventi e manifestazioni che a vario titolo si sono sviluppati sul territorio modenese”.

Lo ha detto l’assessora alle Politiche economiche, Turismo e promozione della città, Ludovica Carla Ferrari rispondendo all’interrogazione, trasformata in interpellanza, di Lega Modena illustrata da Barbara Moretti sulle misure per contenere i contagi da Covid 19 in occasioni di eventi e attività.

La consigliera ha chiesto, in particolare, quali sono state le manifestazioni culturali, politiche, sportive, di sagre, fiere, convegni ed eventi congressuali effettuati fino a fine anno e quali le misure adottate per garantire il rispetto delle normative anticovid. Ha domandato inoltre in quali luoghi sia richiesto il possesso del green pass, “con riferimento in particolare a polisportive, luoghi culturali, centri dedicati all’infanzia, feste di partiti e associazioni politiche”, Festival Filosofia, e dove invece non è richiesto.

L’assessora Ferrari ha evidenziato la complessità della risposta ai quesiti dell’interrogazione, per la quale è stata necessaria una ricerca puntuale rispetto ai soggetti che a vario titolo hanno organizzato i tantissimi eventi svolti, e ha fatto sintesi delle principali casistiche in cui sono state fatte rispettare le normative. Ferrari ha spiegato che, per esempio, durante il Festival Filosofia il green pass è stato chiesto all’ingresso delle aree riservate agli spettatori, è stata provata la temperatura e prevista la disinfezione delle mani con apposito gel igienizzante, oltre al controllo delle mascherine chirurgiche. Nel caso della Festa de L’Unità di Modena, non organizzato dal Comune, ovviamente, ci risulta che il green pass sia stato chiesto a tutti all’ingresso, unitamente alla verifica della temperatura e alla disinfezione delle mani, oltre al controllo della mascherina, obbligatoria in tutta l’area eccetto che seduti ai tavoli per la consumazione. Anche per gli eventi del Festival Smart Life o del Festival DIG, essenzialmente in interni, è stato previsto il controllo del green pass ad ogni accesso, la mascherina e la disinfezione delle mani così come il controllo della temperatura. Sono state adottate, inoltre, ulteriori misure per il contenimento della diffusione da Covid, come l’uso di programmi digitali o il divieto di consumazione in platea. L’assessora ha proseguito evidenziando che, per una manifestazione come Sciocolà, caratterizzata da una componente mercatale, da una componente di eventi (seppure per i soli ospiti seduti) e da una componente convegnistica, l’applicazione della normativa sul green pass è stata più complessa. Si è spaziato, infatti, dal controllo a campione per il pubblico e la clientela dei banchi e banchetti per la vendita di cioccolato e prodotti tipici modenesi, al controllo del green pass, della temperatura e della presenza di mascherina per tutti gli spettatori dei convegni e delle varie dirette televisive o social, per gli showcooking e le dimostrazioni oltre che per gli eventi istituzionali come le premiazioni. Nelle manifestazioni fieristiche come Modena Motor Gallery, la Champagne Experience, Play o Skipass, il controllo è stato effettuato all’ingresso, unitamente all’obbligo di mascherine e al controllo della temperatura. Soluzioni alcoliche in gel erano inoltre presenti agli ingressi e nei principali punti di afflusso. Per i convegni organizzati in Piazza Roma dall’Associazione Angela Serra, il Cesto di Ciliegie, dall’Azienda Universitaria Ospedaliera di Modena, da Unimore, dall’Ordine dei Medici è stato previsto l’accesso alla platea per i soli possessori di green pass, mentre per ammirare le luminarie disposte lungo via Farini non era necessario.

“Il green pass – ha aggiunto Ferrari – non è stato richiesto laddove la norma non lo ha previsto e in alcuni casi si è espresso direttamente il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica coordinato dalla Prefettura a ribadire la necessità del green pass. La normativa è stata applicata con la massima attenzione, con le modifiche intervenute nel corso del tempo, sia che si trattasse di far accedere turisti alla visita alla Torre Ghirlandina sia che si trattasse di spettatori del Volley o della stagione del Teatro comunale Pavarotti Fregni”. Nei giorni scorsi, per esempio, è stato previsto il controllo del green pass ‘rafforzato’ per operatori e cittadini in occasione della fiera di Sant’Antonio e, allo stesso modo, verrà fatto per San Geminiano.

L’assessora ha infine ricordato che sul sito del Comune (www.comune.modena.it/argomenti/coronavirus), oltre ai link nazionali e regionali, sono presenti informazioni aggiornate sul coronavirus e sulle misure di prevenzione del contagio.

 

IL DIBATTITO SULLE MISURE ADOTTATE PER GLI EVENTI

L’interrogazione di Lega Modena sulle misure per contenere i contagi da Covid 19 in occasioni di eventi e attività è stata trasformata in interpellanza e sono intervenuti alcuni consiglieri.

Aprendo il dibattito, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha rilevato i limiti del green pass: “La certificazione non è servita davvero a frenare i contagi, visti i numeri della diffusione. Dobbiamo superare questo strumento discriminatorio, non ‘abituarvici’”. La consigliera ha rilevato la “contraddizione di ragazzini che vanno a scuola ma non possono poi fare sport perché i genitori hanno scelto legittimamente per loro di non vaccinarli”.

Per il Pd, Mara Bergonzoni, dopo aver precisato che “dalla risposta dell’assessora si evince che le norme contro la diffusione del Covid sono state applicate e che i controlli ci sono stati”, ha affermato che “vaccinarsi è una scelta di libertà. I dati confermano che il calo delle persone ricoverate si è verificato e il merito è dei vaccini”. Vittorio Reggiani ha precisato che la Costituzione prevede, in casi di emergenza sanitaria, “la possibilità di introdurre misure di limitazione come il green pass, come appunto è accaduto”. Sul tema delle limitazioni che riguardano i minori, ha osservato, “la scelta sulle vaccinazioni non ricade sulla legislazione bensì sulle famiglie che fanno questa valutazione per i propri figli”.

Dopo essersi detta d’accordo sui vaccini e sul green pass, Paola Aime (Europa verde – Verdi), pur auspicando “maggiore senso di responsabilità dei cittadini sulle misure di sicurezza”, ha però osservato che “abbiamo l’obbligo di proteggere i minori dalle discriminazioni. Trovo ingiusto, quindi, che per i bambini esistano limitazioni come quelle legate all’assenza del green pass rafforzato, ovvero l’impossibilità di prendere il bus o di fare attività fisica. Serve un cambio di rotta verso questa fascia fragile”.

Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha rifiutato l’idea che “il green pass sia una misura permanente, come invece prospetta l’Amministrazione comunale. Il virus è cambiato, in questo momento non si riscontra più la funzione sociale della vaccinazione e quindi il certificato verde perde valore”. Abbiamo vissuto un’emergenza, ha proseguito, “ma ora dobbiamo andare avanti per risollevare l’autonomia delle persone, la socialità e l’economia”.

In replica, la consigliera Moretti ha evidenziato che l’interrogazione “non era offensiva nei confronti degli amministratori: semplicemente puntava a rilevare l’azione di controllo in un periodo caratterizzato da numerosi eventi in città”. E sul green pass, anche la consigliera ha contestato l’obbligo del certificato verde rafforzato per i minori che fanno attività sportiva: “Lo sport è universalmente riconosciuto come presidio sanitario preventivo e terapeutico. Servono soluzioni differenti: il Comune si faccia promotore di proposte”.

In chiusura di dibattito, l’assessora Ludovica Carla Ferrari ha sottolineato il valore del green pass: uno strumento adottato oltre che dall’Italia anche da numerosi Paesi europei, regolato da norme che l’Amministrazione “applica con responsabilità”, e per questo motivo, nelle manifestazioni organizzate in città, “non sono mancati i controlli, effettuati ovviamente con buon senso”. Quindi l’assessora ha ricordato i richiami del Comune sul tema “della responsabilità del singolo, la cui libertà si riflette sull’altro e, dunque, sulla comunità: se tutti rispettassero le regole sanitarie, sicuramente il virus sarebbe contrastato con più efficacia e nel tempo ci sarebbe sempre meno bisogno del certificato verde”.