Dall’Archivio storico delle ex Officine Reggiane emergono ancora nuovi inediti materiali e documentazioni che offrono, oltre ad un’ulteriore conferma dell’alto livello tecnologico e organizzativo raggiunto dall’azienda, anche la testimonianza di eventi collettivi, di un insieme di relazioni e attività, non solo di carattere produttivo, attraverso le quali si può ricostruire una narrazione sullo sviluppo economico e sociale dell’intera città.
L’iniziativa Archivio Storico Officine Reggiane-Cap. 3 fornirà l’occasione di scoprire questi nuovi materiali attraverso due mostre, allestite allo Spazio Gerra (piazza XXV aprile), con inaugurazione venerdì 10 dicembre alle ore 18, e al Tecnopolo, che verrà aperto al pubblico sabato 11 dicembre alle ore 11. In queste due sedi sarà proposto, sino al 27 marzo 2022, un percorso espositivo, arricchito da alcuni incontri pubblici, con sezioni grafiche, fotografiche e documentali che presentano una sintesi del lavoro svolto negli ultimi tre anni nell’ambito del progetto di salvaguardia, recupero e valorizzazione dell’importante fondo nel quale è contenuta la memoria sia di una delle più grandi industrie italiane, nel periodo compreso fra le due guerre mondiali, sia della nostra città nell’arco di quasi un secolo.
Il complesso delle iniziative di Archivio Storico Officine Reggiane-Cap. 3 è stato presentato questa mattina nel corso della conferenza stampa a Spazio Gerra a cui hanno partecipato: Annalisa Rabitti, assessora alla cultura e marketing territoriale del Comune di Reggio Emilia; Arturo Bertoldi, presidente di Istoreco – Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia; Giordano Gasparini, coordinatore del progetto di valorizzazione dell’archivio storico delle Officine Reggiane; Luca Torri, amministratore delegato Stu Reggiane SpA; Stefania Carretti per l’associazione culturale ICS di Spazio Gerra; Massimo Storchi, storico e responsabile del Polo archivistico del Comune di Reggio Emilia.
HANNO DETTO:
“Credo sia molto importante essere qui oggi, in un luogo così contemporaneo, per raccontare una storia che guarda sia al passato che al futuro – afferma Annalisa Rabitti, assessora alla cultura e marketing territoriale -. Sono tanti gli aspetti significativi di questa mostra, ma tengo a sottolineare che questa è una mostra che parla di persone. Nelle immagini possiamo vedere la vita quotidiana di operai e operaie che, grazie all’intenso lavoro d’archivio, ci raccontano un po’ della nostra realtà, del legame che abbiamo con le Officine Reggiane e della storia della città”.
“Siamo alla “terza puntata” – dichiara Arturo Bertoldi, presidente di Istoreco – di una sfida raccolta qualche anno fa: abbiamo preso in mano un archivio, salvandone la parte documentale, e trasformandola in qualcosa di assolutamente unico e fruibile da tutti. Questo ha permesso di far diventare le Reggiane patrimonio di tutta la città: i reggiani hanno potuto così scoprire le loro radici, le storie di amici e parenti, ma anche capire come funziona un archivio e cosa si può fare con il passato. Questo ci permette di realizzare mostre che ogni volta sono una scoperta, ma anche di inquadrare le Reggiane come organismi completamente autosufficienti, aggiungendo materiale e informazioni sempre nuove a ciò che abbiamo raccolto negli anni: è un modo per conservare la città.”
“Quello che potrete vedere in mostra – sottolinea Giordano Gasparini, coordinatore del progetto di valorizzazione dell’archivio storico delle Officine Reggiane – è l’esito del lavoro fatto sul fondo fotografico delle Officine Reggiane. Si tratta di un patrimonio ingente, oltre 26.000 fotografie, che riguardano i vari aspetti della vita dell’azienda; tra queste, circa 15.000 immagini sono state catalogate, una buona parte digitalizzate e si possono, infatti, trovare anche online nell’archivio digitale delle Reggiane. Un ruolo importante per la realizzazione di questo immenso lavoro è rivestito dal supporto di Iren”.
“Il progetto del Parco Innovazione – afferma Luca Torri amministratore delegato Stu Reggiane – è strettamente legato alla storia delle Reggiane; pian piano la città vuole riappropriarsi di uno spazio che si era perso per mille motivi, ma che è in realtà molto ricco. La sua è una storia talmente vasta e talmente viva che implica una grande responsabilità: da una parte far rivivere quest’ambiente, innovando e guardando al futuro, dall’altra esaltare e valorizzare la sua memoria. Questo è un lavoro che ormai va avanti da anni e l’obiettivo è proprio quello di traghettare l’area nel futuro tenendo i piedi ancorati alla storia.”
Archivio Storico Officine Reggiane-Cap. 3 – aggiunge Stefania Carretti di spazio Gerra – oltre alle due mostre ospitate al Gerra e al Tecnopolo include una terza sede, il Circolo Anarchico Camillo Berneri dove sono esposti due pezzi di particolare valore storico. Il progetto dedicato alle Reggiane nasce dalla collaborazione sviluppata con numerosi soggetti che si sono messi in rete e non solo a livello locale come la Fondazione ISEC-Istituto per la storia dell’età contemporanea (Sesto San Giovanni-MI) e la Fondazione Dalmine (Bergamo)”.
“In mostra al Tecnopolo – segnala lo storico Massimo Storchi – sono da vedere anche gli avventurosi recuperi di alcuni pezzi restaurati di grandi dimensioni legati alla sezione Avio delle Reggiane, tra cui un piano stabilizzatore di un RE 2000 e la coda del trimotore Savoia Marchetti SM 79, oltre ad alcune centine alari originali”.
LE MOSTRE E GLI APPUNTAMENTI
La terza edizione di Archivio Storico Officine Reggiane è promossa da Comune di Reggio Emilia, IREN, Biblioteca Panizzi, Istoreco, STU “Reggiane”, Spazio Gerra e UniMoRe, con il contributo di Regione Emilia-Romagna e Unindustria, in collaborazione con la Fondazione ISEC di Sesto San Giovanni (MI) e la Fondazione Dalmine (Bergamo), CGIL, GAVS e SAFRE di Reggio Emilia. Partner Phoresta Onlus
Lo Spazio Gerra, sede principale delle attività espositive che si sviluppano sui quattro livelli e nella piazzetta esterna, propone l’evoluzione grafica di loghi e strumenti di comunicazione aziendale attraverso oggetti (quali matrici, zincotipie, timbri, caratteri tipografici, ecc) e cataloghi, pubblicità o stampati di diverso tipo. L’analisi e lo studio di tali materiali consentono per la prima volta di approfondire la storia della comunicazione, del design, della grafica aziendale e le relative tecniche di stampa in un allestimento che mira a contestualizzarli e, contemporaneamente, ad attualizzarne il valore.
Il nucleo centrale del nuovo appuntamento espositivo è costituito da una selezione di numerose, inedite immagini contenute nell’Archivio fotografico delle Officine Reggiane (composto dai fondi dell’azienda, di Renato Losi e di Mario Renzo Vaiani), che ora, recuperate, restaurate e digitalizzate, documentano con dovizia di particolari gli ambienti di lavoro e di socialità che caratterizzavano la fabbrica, collocandola in un più ampio contesto di respiro nazionale. Sono ancora centinaia le immagini che, tra le oltre 29000 conservate nei vari fondi, verranno digitalizzate nei prossimi mesi e messe a disposizione della cittadinanza per la consultazione attraverso il sito della Fototeca della Biblioteca Panizzi.
Questa terza edizione dell’Archivio Storico Officine Reggiane (le precedenti mostre si sono svolte nel 2014-2015 e nel 2017-2018) offre inoltre maggiori opportunità di conoscenza mediante importanti contributi che consentono di creare paralleli di carattere storico, sociale e tecnologico con le grandi industrie italiane del secolo scorso. Grazie a nuove collaborazioni, è stato possibile, sempre allo Spazio Gerra, ospitare la mostra Pausa Pranzo. Cibo, industria, lavoro nel ‘900, promossa dalla Fondazione ISEC-Istituto per la storia dell’età contemporanea (Sesto San Giovanni-MI) e dalla Fondazione Dalmine (Bergamo). Attraverso gli scatti di importanti fotografi che hanno ritratto i diversi aspetti dell’industria del 900, tra i quali Bruno Stefani, Uliano Lucas, Silvestre Loconsolo, l’esposizione consente non solo di ricostruire le relazioni industriali e i luoghi di socializzazione, ma anche di conoscere le modalità attraverso le quali si consumava il cibo e in cui si articolavano tempi e ritmi quotidiani dell’azienda, mettendo in relazione le storie delle più grandi fabbriche della penisola. Questa collaborazione ha permesso di portare alla luce una serie di materiali ancora inediti, custoditi nell’Archivio Reggiane e relativi, in particolare, alla mensa aziendale, allo spaccio per i dipendenti e all’azienda agricola annessa alla fabbrica.
Un ulteriore elemento di interesse è contenuto in una piccola sezione espositiva dedicata alla mensa delle Reggiane, occupata durante la lunga vertenza sindacale, iniziata il 5 ottobre 1950 e conclusasi l’8 ottobre 1951. Le immagini esposte rappresentano una prima, breve introduzione alla mostra che la CGIL di Reggio Emilia proporrà nei prossimi mesi, incentrata sulle complesse e note vicende dell’occupazione della fabbrica da parte dei lavoratori. Un’altra parte della mostra fotografica, allestita nel Giardino di Spazio Gerra / Orti di Santa Chiara, è dedicata al settore ferroviario, un’attività che le Officine Reggiane non hanno mai abbandonato pur avendola affiancata, nel corso dei decenni, ad altre produzioni. La collaborazione con SAFRE, associazione per la valorizzazione della storia e della tecnica del trasporto ferroviario, ha consentito inoltre di programmare visite guidate e iniziative dedicate a questo tema.
La seconda sede in cui si sviluppano le iniziative di Archivio Storico Officine Reggiane-Cap. 3 è il Tecnopolo, all’interno dell’area ex Reggiane, dove oggetti e documenti sono ritornati, anche se solo temporaneamente, nel luogo di provenienza per creare un ponte immaginario tra la memoria del lavoro e le sfide del presente. Qui, grazie alla collaborazione con il GAVS, Gruppo amici dei velivoli storici di Reggio Emilia, si possono ammirare pezzi restaurati di grandi dimensioni legati alla sezione Avio delle Reggiane, tra cui un piano stabilizzatore di un RE 2000 e la coda del trimotore Savoia Marchetti SM 79, oltre ad alcune centine alari originali ed eliche in legno di aerei da bombardamento. Il percorso espositivo è arricchito da un apparato documentale ed esplicativo che contestualizza gli oggetti attraverso disegni tecnici, fotografie, video e documenti provenienti dall’archivio.
Infine, alle due sedi ufficiali, se ne affianca una terza, il Circolo Anarchico Camillo Berneri (a Reggio in via don G. Minzoni 1/D) dove sono esposti due pezzi di particolare valore storico, sociale e politico: l’originale fatto a mano del cartellone pubblicitario del trattore R60 e la bandiera dei lavoratori anarchici delle Reggiane, realizzata nei primi anni del ‘900 e utilizzata per l’occupazione del 1920.
Allo scopo di approfondire i temi legati alle varie sezioni espositive sono inoltre proposti incontri, conferenze, presentazioni di libri, visite guidate e laboratori per bambini e ragazzi. Questi i principali appuntamenti, programmati al Tecnopolo nelle giornate di sabato: 11 dicembre 2021, ore 15, proiezione di Accadrà ma non a noi. Al di qua e al di là delle Officine Reggiane (documentario che intreccia la storia delle Officine Reggiane con il making-of dello spettacolo del gruppo teatrale MaMiMò creato a partire dai materiali d’archivio e delle testimonianze dei dipendenti); 22 gennaio 2022, ore 17, presentazione della Stanza dedicata alle Officine Meccaniche Reggiane in Livello 9 – museo virtuale dei luoghi del ‘900 a Reggio Emilia, con Valerio Bondi (segreteria CGIL Reggio Emilia), Michele Bellelli ed Elisabetta Del Monte (Istoreco); 19 febbraio 2022, ore 17, presentazione del libro Reggio Emilia, il territorio della meccanica intelligente (Edizioni Il Mulino, 2020), con gli autori Franco Mosconi e Lorenzo Ciapetti (in collaborazione con Unindustria di Reggio Emilia); 12 marzo 2022, ore 17, conferenza su I progetti aeronautici segreti delle “Reggiane”, con Luigino Caliaro (storico e scrittore), e Adriano Riatti, (curatore dell’Archivio digitale “Reggiane”). Sono inoltre previsti, allo Spazio Gerra, tre laboratori per bambini (6-12 anni) dedicati alle Officine Reggiane e una serie di visite guidate.
Orari di apertura
Spazio Gerra – Venerdì, sabato, domenica e festivi 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00
Chiuso sabato 25 dicembre, il pomeriggio di venerdì 31 dicembre e la mattina di sabato 1° gennaio 2022
Tecnopolo – Lunedì – venerdì 10.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00, Sabato 10-13 e 15 – 19
Chiuso sabato 25 dicembre e sabato 1° gennaio
Info: Spazio Gerra, tel. 0522 585654 – spaziogerra@comune.re.it
Archivio Storico Officine Reggiane-Cap. 3 rientra nel progetto di Spazio Gerra “Cultura Circolare” e si presenta come primo tentativo cittadino di realizzare un’esposizione a basso impatto ambientale, utilizzando materiali recuperati da altre mostre e compensando le emissioni di CO2. Quanti parteciperanno alle iniziative in programma saranno inoltre invitati a versare un piccolo contributo destinato a finanziare processi di riforestazione, in collaborazione con Phoresta Onlus.