Scuola, Terzo settore e comunità assieme per garantire un modello inclusivo di trasmissione dei saperi che si prenda cura anche dei soggetti più fragili e accompagni la crescita di tutti: a questo modello vuole tendere Modena che per implementare i Patti Educativi di Comunità si è data delle Linee di indirizzo con finalità, obiettivi, ruoli, criteri di qualità, prevedendo inoltre uno schema-tipo di patto.
“Di fatto – afferma l’assessora all’Istruzione del Comune Grazia Baracchi all’indomani dell’approvazione delle Linee di indirizzo – i Patti di comunità per la realtà modenese si inseriscono in un filone collaudato e si avvalgono della ricca esperienza maturata nel corso degli anni in un territorio dove partecipazione, associazionismo e volontariato sono elementi fondanti del nostro essere comunità”.
L’obiettivo dei Patti di Comunità previsti dal Piano scuola e finanziati dal Governo, è sostenere la costruzione di collaborazioni con i soggetti territoriali che possono concorrere all’arricchimento dell’offerta educativa e consentire alle istituzioni scolastiche di stipulare accordi di collaborazione con enti locali e istituzioni culturali, sportive e del terzo settore per ampliare la permanenza a scuola degli allievi, alternando attività didattica, ludico-ricreativa, di approfondimento culturale, artistico, coreutico, musicale e motorio-sportivo.
“Le scuole modenesi di diverso ordine e grado e i servizi educativi per l’infanzia, statali e paritari – continua Baracchi – hanno da sempre beneficiato di una relazione privilegiata sia con le organizzazioni del volontariato sociale sia con i cittadini. Lo stesso Centro educativo Memo ha tra i propri compiti l’obiettivo di fare rete tra mondo della scuola e realtà educative del territorio attraverso progetti come gli Itinerari Scuola-Città creando, quindi, un articolato sistema integrato di servizi a supporto delle scuole. Tutte queste attività, talvolta confluite in accordi, protocolli, convenzioni o semplicemente in prassi consolidate, sono frutto di una relazione che l’emergenza pandemica ha rafforzato”.
Dopo che l’Ufficio Scolastico Regionale ha stabilito di destinare le risorse per il sostegno finanziario ai Patti educativi alle scuole di secondo grado che a causa dei provvedimenti anti Covid hanno visto compromessa la frequenza in presenza, l’assessorato all’Istruzione ha avviato un percorso condiviso per l’elaborazione delle Linee di indirizzo approvate poi dalla Conferenza dei servizi a cui hanno partecipato anche Ufficio scolastico provinciale, Istituti Comprensivi, Centro Provinciale Istruzione Adulti e Istituti Superiori della città. In tal modo il Comune ha assunto un ruolo di regista e facilitatore promuovendo i Patti Educativi come modello virtuoso che va al di là del momento emergenziale costituendo uno strumento con cui le scuole possono avvalersi del capitale sociale espresso da diverse realtà del territorio.
Il documento sancisce quindi l’efficacia e l’utilità dei Patti educativi solo se partono da concreti e puntuali bisogni del territorio, la necessità di prevedere confronto e programmazione costante con gli attori coinvolti, oltre che monitoraggio dei risultati. E ne fissa gli obiettivi: prevenire e combattere povertà educativa e dispersione scolastica; offrire a studenti e famiglie le condizioni per conciliare i tempi di vita; declinare azioni concrete per favorire accoglienza, integrazione e percorsi formativi di successo; garantire sostegno alla genitorialità e potenziamento di reti educative territoriali; promuovere esperienze educative durante tutto l’arco dell’anno.
Per Modena si tratta di rafforzare e diffondere esperienze già in essere che consentano di arricchire percorsi di istruzione e formazione. Per esempio i progetti in collaborazione con enti del terzo settore contro la dispersione scolastica, come Diritto al Futuro e Cantiere Scuola; le azioni per il successo formativo finanziate dal Fondo Sociale Europeo; la rete dei centri di aggregazione giovanile e i dopo-scuola; la palestra digitale Make it Modena, le attività su coding e making, gli atelier digitali negli Istituti Comprensivi; le azioni di prevenzione e per la promozione della legalità e sicurezza così come i laboratori e le azioni di sensibilizzazione contro gli stereotipi di genere; il progetto Scuola Sport e tutte le iniziative culturali, mostre, laboratori e le proposte narrative realizzate.