Spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsioni commessi a Bologna tra maggio e settembre 2020. Eseguite all’alba, nelle province di Bologna, Modena, Ferrara e Pavia undici misure cautelari personali. Per tre italiani sono scattate le manette. Svolte contestualmente perquisizioni finalizzate alla ricerca di materiale probante. Nel mirino è finito il quadrilatero dello spaccio a ridosso di Porta San Felice, tra le vie Casarini, Pier de’ Crescenzi, Malvasia e dello Scalo.
Partendo da spunti investigativi emersi nel corso dell’indagine Villa Inferno e dalle numerose segnalazioni dei cittadini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro, coordinati dal Sost. Proc. Stefano Dambruso della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, hanno intrapreso un’attività di indagine che, grazie agli accertamenti tradizionali ed all’ausilio di attività tecnica, ha permesso di cristallizzare oltre 700 episodi di cessione di sostanze stupefacente del tipo cocaina e hashish, nonché alcuni episodi di natura estorsiva a carico di 11 soggetti, di cui 6 italiani.
La vendita al dettaglio avveniva principalmente nel giardino del complesso residenziale del citato quadrilatero, divenuto vero e proprio “bazar” della droga, nonché a ridosso delle porte di ingresso agli appartamenti delle insistenti case di edilizia popolare. Altra modalità di vendita scoperta dagli investigatori consisteva nella consegna a domicilio, diffusa su tutto il territorio della città di Bologna. Contestualmente al filone dello spaccio, sono stati accertati alcuni episodi estorsivi, commessi da alcuni degli indagati.