Novanta primavere e non sentirle. Lo ha dimostrato perfettamente ai Carabinieri della Stazione di Imola l’anziana signora che si è accorta degli ammanchi cospicui e ingiustificati sul suo conto corrente, con prelievi di contante arrivati sino a 1.200 €, che lei, vedova e pensionata, nell’ultimo mese, non si era minimamente sognata di fare.
La denuncia dettagliata ai militari ha consentito di indirizzare le indagini sulla domestica che ogni pomeriggio si recava nell’abitazione del centro cittadino della signora per accudirla e per svolgere talune mansioni di casa. I prelievi avvenivano però tutti sempre nell’arco orario pomeridiano, tra le 15 e le 17, proprio mentre la governante, una quarantottenne dell’est Europa incensurata, si trovava effettivamente impegnata nelle faccende casalinghe. Ma è stata l’anziana signora ad evidenziare un particolare utilissimo ai militari: ogni pomeriggio la domestica usciva a buttare l’immondizia, ed è stata quella consueta scusa, anche ieri, ad incastrarla.
Infatti i Carabinieri della Stazione di Imola hanno atteso che la malintenzionata scendesse in strada, hanno verificato che si recasse al bancomat e, prima che inserisse la tessera dell’anziana, l’hanno fermata, trovandola in possesso anche del biglietto contenente il numero di pin corrispondente al bancomat della vittima, per poi trovarle a casa, estendendo la perquisizione, diversi profumi nuovi ed altri prodotti acquistati nel mese di settembre e regolarmente tracciati dai “pos”.
La domestica è stata arrestata in flagranza per i reati continuati di furto in abitazione aggravato dall’aver agito “profittando di circostanze di persona – in riferimento all’età – tali da ostacolare la privata difesa” e per tentato indebito utilizzo di carta di credito, su disposizione del magistrato di turno della Procura della Repubblica di Bologna, dott.ssa Poggioli.
La signora novantenne è tornata finalmente in possesso del proprio bancomat – che i Carabinieri hanno provveduto a farle sostituire in banca per motivi di sicurezza – e si è rimpossessata anche della propria legittima serenità.