L’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia assieme al “Centre Dardedze” (Lettonia), all’Università Leuven-Limburg (Belgio) e al Pressley Ridge (Ungheria) per un progetto europeo che mira a contrastare la violenza domestica nelle vittime più giovani, ovvero i bambini di età compresa tra 0 e 3 anni.
I neonati sono i soggetti che subiscono maggiormente le conseguenze della violenza, soprattutto quando avviene all’interno della famiglia. Uno screening efficace, un adeguato processo di riferimento e la capacità di affrontare il trauma in modo consapevole da parte di coloro che interagiscono con il bambino possono davvero fare la differenza nella vita del bambino.
ECLIPS è un progetto europeo che vuole utilizzare le moderne tecnologie per stimolare la consapevolezza e le competenze dei professionisti dell’assistenza all’infanzia in merito all’individuazione, al rinvio e alla gestione dei sintomi traumatici che seguono l’esposizione a violenza domestica affinché i bambini non rimangano invisibili nel loro percorso di ripresa dal trauma. Il progetto ECLIPS è quindi una pietra miliare importante nel contrasto alla violenza domestica per le vittime più giovani.
“Nei primi tre anni di età – affermano le Professoresse Johanna Maria Catharina Blom, Alessia Cadamuro e Giovanna Laura De Fazio, responsabili del progetto per Unimore – il bambino è nel suo stato più vulnerabile alle esperienze esterne. I traumi dovuti a negligenza, malnutrizione o violenza domestica indeboliscono le fondamenta “programmando” organi, tessuti e strutture corporee, e comportano un depauperamento della salute e una sostanziale riduzione del potenziale di sviluppo neurologico”
“L’esperienza del trauma – continuano Blom, Cadamuro e De Fazio – ha un impatto tremendo sullo sviluppo. Il cervello umano, infatti, continua a progredire e cambiare per tutta la vita; tuttavia, la maggior parte dello sviluppo cerebrale avviene durante quei mille giorni in cui il cervello è il più plastico e adattabile. In altre parole, le basi dello sviluppo di cervello e corpo, della vita emotiva e delle capacità cognitive sono stabilite nella prima infanzia. Se queste basi sono deboli, fragili o addirittura danneggiate a causa di un trauma precoce, lo sviluppo successivo sarà compromesso. I neonati dipendono dai genitori e da altre figure di cura per la sopravvivenza e la protezione fisica ed emotiva. In tal senso, genitori, operatori sanitari e educatori hanno una responsabilità cruciale.”
ECLIPS è finanziato dal programma “Diritti, uguaglianza e cittadinanza (REC)” dell’Unione europea nell’ambito della convenzione di sovvenzione n. 101005642.
Maggiori informazioni sul sito www.eclipsproject.eu